Sinergia efficace tra forze dell'ordine e istituzioni per una città sicura, vivibile ma che garantisca la movida. Il commissario Giuliana Perrotta, in una lunga intervista (vedi video, ndr), spiega come ad Avellino siano tante le priorità da affrontare per rendere il capoluogo riferimento per la provincia, centro efficiente per servizi e vivibilità. Sul tema movida nessun dubbio per la dottoressa Perrotta: come in tante altre città serve raccordo e collaborazione per garantire la vivibilità e sicurezza dei centri storici e luohi della movida, garantendo al contempo agli imprenditori delle strutture ricettive di lavorare per garantire l'intrattenimento dei clienti".
Due mesi e mezzo di intenso lavoro
Due mesi e mezzo di lavoro per la struttura commissariale, con una serie di delibere emanate, per far quadrare i conti in rosso e Perrotta spiega: "è corsa contro il tempo per evitare il dissesto. Come è stato spiegato nella prima delibera, stiamo seguendo precisi indirizzi che vanno ad incidere su ogni processo di diseconomicità che pesi sulle casse. Ma ci tengo a comunicare alla cittadinanza che non stiamo effettuando solo tagli, ma anche investimenti per garantire i servizi importanti e necessari per la comunità".
La vision di città
"Ci siamo incamminati sulla strada dell'equilibrio finaziario, se non convinciamo gli organi di controllo di questo percorso si apre il baratro del dissesto". Nella sua vision di città il commissario spiega: Avellino deve raccordarsi con altri comuni per avviare un percorso virtuoso di una città, riferimento di una provincia meravigliosa. Ci sono tutti i presupposti per un rilancio eccellente. Chiedo condivisione e partecipazione della classe dirigente, associazioni e istituzioni per rendere efficiente questo percorso".
La apertura del Centro per l'Autismo
Tra gli obiettivi del commissario la apertura del centro Autismo e il ritorno degli uffici comunali a palazzo De Peruta. "Sono i due primi obiettivi che mi sono prefissata per dare un servizio atteso da centinaia di famiglie da venti anni, nel caso del centro di Valle, per consentire il ritorno nella sede storica dell'istituzione comunale".
