Agosti: "Covid? Ecco i tempi necessari a un calciatore per tornare al top"

Il riatletizzatore e preparatore di recupero della Paganese ha illustrato la casistica mondiale

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Avellino.  

Tra gli ospiti in collegamento Skype dell'ultima puntata di 0825 – Focus Serie C, su 696 TV, c'è stato il riatletizzatore e preparatore di recupero della Paganese, Nicola Agosti. Interessanti gli studi che ha portato all'attenzione dei telespettatori in merito all'impatto del Covid sul rientro in attività e in campo dei calciatori: “Il Covid è, come noto, un'infiammazione polmonare. A livello mondiale non c'era mai stato, ovviamente, qualcosa del genere. Non erano mai capitati periodi di stop così lunghi. La casistica, perciò, è estremamente ridotta. Le conseguenze statistiche finora registrate sono la diminuzione degli infortuni dopo il primo lockdown e un aumento esponenziale dopo il secondo. Il recupero di un atleta colpito dal Covid è una fase critica. L'infiammazione polmonare dura parecchio tempo oltre ai sintomi principali, in generale. Ci sono stati atleti che nei primi giorni di allenamento, dopo essersi negativizzati, non riuscivano a camminare per più di 6 minuti. Il vero problema è la difficoltà organica e un aumento di infortuni a livello tendineo, soprattutto della sindrome bandelletta ileotibiale. Si tratta di una patologia che riguarda più l’atletica leggera che il calcio, ma sta dilagando sempre più nel calcio. Il post Covid per un calciatore? Una forma accettabile si recupera in un periodo che oscilla attorno ai 10 giorni, per arrivare a giocare una gara al top occorrono, però, almeno 3 settimane”.

L'esperienza a Pagani dopo quelle ad Avellino e Caserta con una doverosa premessa: “Il dottore Esposito per me è una figura importantissima, è il mio maestro. La sua avventura professionale, dopo quella Paganese, prosegue alla Turris, ma continueremo a lavorare insieme al di fuori del calcio e sono fiero della stima che ha riposto e continua a riporre in me la Paganese, il presidente Trapani, il direttore D'Eboli e mister Grassadonia”.

Un ricordo speciale della parentesi ad Avellino: “Zappacosta è il calciatore che mi ha più impressionato fisicamente in tutta la mia carriera. Non è un caso se sia arrivato dov’è. Al rientro dopo un infortunio, prima di una partita con il Bari, all'epoca dell'Avellino più bello degli ultimi 30 anni, di cui mi fregio da aver fatto parte, non riuscivo a stargli dietro”.