Ospedale S. Agata. Attiviste da domani in sciopero della fame

Protesta riprende fino all'applicazione del decreto della Regione nonostante debbano lasciare area

Sant'Agata de Goti.  

Da Domani le attiviste del Comitato “Curiamo la Vita” che da mesi sono in presidio per salvare l’Ospedale Sant'Alfonso Maria de Liguori di Sant’Agata de’ Goti, da domani riprenderanno lo sciopero della fame.

Una decisione forte che riaccende la protesta nonostante le rassicurazioni da parte di Regione e Ministero della Salute che hanno modificato il piano ospedaliero scongiurando la chiusura di una serie di reparti e servizi. Un iter lungo ma positivo per le manifestanti che ormai da settimane attendono solo il documento definitivo.

“Ora addirittura – spiegano dal Comitato Curiamo la Vita - ci è stato chiesto di sgombrare il sito, perché la nostra presenza mette in cattiva luce (a dire di chi ci ospita) la raggiunta funzionalità della struttura sanitaria.

A nostro avviso nulla è stato fatto e mutato da novembre 2018, anzi, di poco o niente è stato adottato di quanto previsto dal Decreto Regionale 41/2019 del Presidente De Luca.

Noi non ci sentiamo vinte, ma sicuramente scoraggiate, ma questo sentimento non impedirà la nostra azione, perciò: con o senza tenda, dentro o fuori il recinto dell’ospedale, in solitudine o accompagnate, continueremo a lottare per tutti, perché la salute è un diritto per tutti. Le ferie estive saranno un ulteriore pretesto per ridurre l’offerta sanitaria dell’ospedale”.

Le attiviste non molleranno e non demorderanno dai loro intenti e non permetteranno a nessuno di vanificare tutti i sacrifici che almeno sulla carta hanno portato ottimi risultati, anche se non attuati. Ed è per questo che inizieranno di nuovo lo sciopero della fame, fino all'applicazione del decreto 41/2019 della regione Campania. “Se allontanati la protesta continua da casa o sul luogo di lavoro”, assicurano le attiviste.