Pizzella: "Nazzaro va in Africa? Risolve poco"

La replica di un altro medico: "Curare qui pochi migranti sulle navi è un pannicello caldo"

Benevento.  

Un altro medico del Rummo, Maurizio Pizzella, è intervenuto sul decreto sicurezza, prendendo spunto dall'intervista di Alfredo Nazzaro (Leggi qui: "Il medico sannita: vado su una ong a curare i migranti"), suggerendo altre modalità di aiuto rispetto a quelle prospettate da Nazzaro:

"Ho letto dello sdegno del collega per l’approvazione del decreto sicurezza bis e della sua intenzione di collaborare come volontario con una ONG perché dice di aver visto l’enorme sofferenza negli occhi delle donne migranti.

Mi permetto di far notare che chiunque abbia un briciolo di umanità residua nel proprio animo non potrebbe rimanere impassibile di fronte ad una tragedia epocale dell’umanità della quale credo stiamo vedendo appena i prodromi.

Sicuramente i respingimenti sono umanamente dolorosi, le morti strazianti, ma andar per mare a raccogliere qualche decina di naufraghi mi sembra voler curare un ammalato terminale a pannicelli caldi e pensare di poter accogliere tutti è da dementi.

Il problema viene da lontano, da secoli nei quali tutti i paesi occidentali, chi più e chi meno, hanno sfruttato all’osso il continente africano depredando tutte le risorse possibili e finanziando con danaro ed armi governi e dittatori da operetta per controllare il popolo affamato e tale situazione ancora perdura indisturbata.

Il problema è che adesso c’è una popolazione di oltre un miliardo e 300 milioni che si prevede supererà i due miliardi nel 2050 e in tutto questo gli occidentali hanno trovato un altro modo per lucrarci sopra, riprendendo l’attività settecentesca del negriero aggiornata tecnologicamente e nei modi di sfruttare questa enorme, inerme massa umana senza rendersi conto di stare seduti su di una bomba ad orologeria.

Non voglio immaginare una complicità delle ONG ma da certe situazioni e comportamenti, parafrasando Andreotti, a pensar male si fa peccato ma ci si azzecca.

In conclusione, se veramente si vuole fare qualcosa di concreto per questa povera gente e l’intento non è solo di schierarsi politicamente da una parte o dall’altra con sterili polemiche ed allo scopo di accendere qualche spot personale, basta inviare somme, anche modeste, attraverso le tante organizzazioni ONLUS e premere, come opinione pubblica perché i governi, TUTTI, la smettano di sfruttare l’Africa".