Natale: riapertura ospedale di Cerreto così non è una vittoria

Un ospedale di comunità non è quello di cui hanno bisogno i cittadini della valle Telesina

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Telese Terme.  

"Nelle ultime ore si è alzato il grido di vittoria da parte di diversi amministratori della valle Telesina (speculatori) sulla notizia fatta circolare dal direttore sanitario Volpe sulla riapertura dell'ospedale di comunita di Cerreto Sannita, sulla base della proposta del dottor Ceniccola. Siamo dell'avviso che non si tratta di nessun risultato positivo ma di un ulteriore fallimento per diversi motivi: innanzitutto l'ospedale di comunità di Cerreto Sannita era già previsto nel piano sanitario regionale di oltre cinque anni fa (quando non eravamo in una situazione di pandemia mondiale) registriamo ancora una volta che la politica locale e regionale continua a non volere affrontare il problema sanitario nel modo opportuno".
Così Davide Natale del Gruppo Impegno X Cerreto Sannita che prosegue: "L'ospedale di comunità è una struttura intermedia tra l’assistenza domiciliare e l’ospedale, in sostanza un ponte tra i servizi territoriali e l’ospedale per tutte quelle persone che non hanno necessità di essere ricoverate in reparti specialistici, ma necessitano di un’assistenza sanitaria che non potrebbero ricevere a domicilio.
Le persone assistite sono: pazienti, prevalentemente con patologia cronica, provenienti da una struttura ospedaliera, per acuti o riabilitativa, che clinicamente possono essere dimessi da ospedali per acuti, ma non in condizione di poter essere adeguatamente assistiti a casa; pazienti fragili e/o cronici provenienti dal domicilio. Quindi stiamo parlando di una struttura di integrazione ospedale-territorio e di continuità delle cure, erogate sulla base di una valutazione multidimensionale della persona da assistere, attraverso un piano integrato e individualizzato di cura. Stiamo parlando quindi di passare da 88 posti letto nella vecchia gestione dell'ospedale di Cerreto Sannita (con diversi reparti aperti) a 26 posti letto divisi tra hospice e terapia domiciliare.
Questo significa che l'ospedale di comunità non deve essere inteso come struttura idonea a salvare vite umane, ma solo come posti letto per la degenza ed assistenza infermieristica affidata ai medici di base. I cittadini di questa parte del Sannio che non sono figli di un Dio minore né carne da macello, chiedono gli stessi diritti sanitari dei cittadini residenti in  altre province della Campania. La politica a tutti i livelli, il Presidente della Regione Campania De Luca devono smetterla di ragionare come se nulla fosse accaduto nel mondo. Siamo di fronte al collasso del sistema sanitario nazionale rispetto ad "un'arma" di distruzione di massa che solo in Italia sta ammazzando oltre 600 persone al giorno. Persone che sicuramente sono decedute per una serie di patologie ma anche per l'impossibilità di avere un numero sufficiente di posti letto di rianimazione e di ventilatori polmonari, unico strumento per  tenere in vita chi è stato infettato dal Covid19. Lo stesso De Luca ha annunciato che in Campania sono previsti quasi 3000 persone contagiate dal coronavirus nel mese di aprile, dove sono i posti letto di terapia intensiva per questi possibili contagiati? In quale terapia intensiva saranno assistiti i cittadini sanniti? Detto ciò, sollecitiamo il Presidente De Luca, il Direttore Generale Volpe, la politica locale, regionale e nazionale a fare un passo indietro sulla riapertura dell'ospedale di comunita di Cerreto Sannita. La riapertura dell'ospedale di Cerreto Sannita deve avvenire prevedendo un pronto soccorso attivo con  posti letto di terapia intensiva e  sala operatoria. Di  questo hanno bisogno i cittadini della valle Telesina e del Titerno, diversamente ci troviamo di fronte ancora una volta a speculazioni politiche aprendo un'ospedale di comunità che serve solo a fare clientelismo attraverso il coinvolgimento di coop. private che stanno già scalpitando per aggiudicarsi le gare d'appalto per accompagnare la gente alla morte".