Covid 19. Mastella contro Salvini: no spettacolarizzazione

Oggi il ricordo delle vittime. E sugli aiuti anche a chi vive di lavoro sommerso: andremo avanti

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Benevento.  

Una mascherina tricolore, regalo di un artigiano sannita che ha dovuto chiudere la propria attività in questa emergenza. L'ha indossata come omaggio anche al made in Italy il sindaco di Benevento, Clemente Mastella che dinanzi a Palazzo Mosti ha voluto unirsi all'iniziativa condivisa da tutti i sindaci italiani per ricordare le vittime del coronavirus esponendo sulla facciata del Comune la bandiera a mezz'asta e osservando un minuto di silenzio.

“Un momento doveroso – ha spiegato Mastella – con il quale ho voluto accogliere l'invito del presidente dell'associazione dei comuni italiani”.

Il sindaco, poi, ha lanciato l'appello ad una sburocratizzazione che permetta maggiore velocità in questo momento anche per l'approvvigionamento dei dispositivi di protezione.

E poi il suo pensiero a chi sta lottando contro il virus: “Ho chiamato personalmente tutte le famiglie dei contagiati. E' un atto umano. C'è bisogno, in questo momento, di vicinanza e solidarietà per affrontare le difficoltà, soprattutto per chi è malato. La malattia non è certo colpa loro e dobbiamo star loro più vicini. Non possiamo diventare cattivi in questa guerra. Continuo ad invitarvi alla solidarietà”.

E riguardo alle difficoltà economiche che in tanti si stanno trovando a fronteggiare Mastella ha proseguito: “Stiamo già discutendo con le Regioni del Nord che vorrebbero evitare di prestare sostegno economico a quelle fasce di popolazione che nel mezzogiorno resistono grazie al lavoro sommerso. Se scelgono questa strada – ha spiegato Mastella – farò come Conte che ha detto che se l'Europa non presta aiuti farà da sé. Spero non accada ma se dovesse succedere faremo da noi. In questo momento – conclude – occorre solidarietà ed umanità”.

E infine una stoccata a Salvini. “Non spettacolarizziamo la preghiera. E' un momento privato e deve rimanere tale. Non possiamo andare a recitarla in televisione come è accaduto nella trasmissione di Canale Cinque. Non è il caso di esibizioni pubbliche”.