"Denervazione percutanea delle arterie renali", il convegno al Fatebenefratelli

Domani pomeriggio il focus promosso dall'unità operativa diretta dal professor Villari

denervazione percutanea delle arterie renali il convegno al fatebenefratelli
Benevento.  

“La denervazione percutanea delle arterie renali e sul suo utilizzo nella cura dell’ipertensione arteriosa”. E' il tema al centro del convegno in programma domani, venerdì 4 marzo, alle 15 la Sala Congressi del Fatebenefratelli di Benevento. Evento organizzato dalla U.O.C. di Cardiologia – UTIC - Emodinamica dell’Ospedale, diretta dal professor Bruno Villari, che “prevedrà anche l’esecuzione di casi clinici live in collegamento con la sala di Emodinamica.

L’ipertensione arteriosa è una patologia che colpisce in Italia oltre il 30 per cento della popolazione adulta e rappresenta uno dei principali fattori di rischio cardiovascolare. Nonostante l’ampia e variegata disponibilità di farmaci anti-ipertensivi, solo 1 paziente su 3 raggiunge l’ottimale controllo pressorio. Per questa tipologia di pazienti da alcuni anni è disponibile una nuova strategia terapeutica, la denervazione percutanea delle arterie renali. Questa tecnica mini-invasiva utilizza un catetere spiraliforme che, rilasciando radiofrequenze, interrompe le terminazioni nervose simpatiche delle arterie renali, iperattive nei pazienti ipertesi”.In particolare in una nota dell'ospedale viene precisato che “il corso inizierà con una prima parte comprendente tre relazioni: ipertensione arteriosa resistente; stato dell’arte della denervazione renale; paziente ideale a cui proporla.

Verrà poi presentato un caso live, eseguito nella sala di Emodinamica dal Dott. Bruno Petruzziello e dal Dott. Eugenio Laurenzano, di un paziente iperteso, resistente a terapia farmacologica massimale, che verrà sottoposto ad un intervento di denervazione renale, per spiegare la tecnica e le modalità di esecuzione. 

Seguirà, infine, una tavola rotonda in cui ci si soffermerà sull’identificazione delle tipologie di pazienti ipertesi da considerare candidati ideali per la denervazione renale, così da implementarne ed ottimizzarne l’utilizzo”.