Scuola da abbattere. Docenti e alunni sotto sfratto: "Non sappiamo dove andremo"

I docenti: "Turni pomeridiani? Le famiglie avrebbero i ragazzi da gestire di mattina: impensabile"

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Il caso dell'Istituto Vanvitelli di Airola

Airola.  

Una scuola da abbattere e ricostruire e in mezzo gli studenti e gli alunni. E' il caso dell'istituto Comprensivo Vanvitelli di Airola: già diverse le segnalazioni in merito, a partire dal Comitato Scuole Aperte che ha chiesto un incontro al Prefetto di Benevento.
Ad oggi i dubbi sono tanti: dove si svolgeranno le lezioni nel periodo di “vacatio” della sede scolastica per i circa 300 alunni dell'Istituto? E di conseguenza dove dovranno lavorare docenti, dirigenza, personale di segreteria, personale Ata?


E oltre al dove c'è anche il “quando” a rappresentare un interrogativo importante. Perché come spiegano i docenti, ad oggi l'ipotesi più concreta è quella di turni pomeridiani in altro istituto: “Con disagi enormi – spiegano – per i docenti, chiaramente, e per le famiglie che si ritroverebbero a dover gestire di mattina i ragazzi e a portarli a scuola di pomeriggio. Oltre a tutte le questioni logistiche”.


L'addio all'istituto dovrebbe essere imminente, per questo gli insegnanti chiedono di capire dove e quando dovranno fare lezione: “Ad oggi circolano solo ipotesi, documenti non ce ne sono. Molte ipotesi sono addirittura fantasiose: i turni pomeridiani in altri istituti, con tutti i problemi logistici che ne deriverebbero, sedi lontane dal centro e così via”.
Di qui le preoccupazioni dei docenti: “In questo modo ci ritroveremo con una serie di problemi c: innanzitutto si perderebbero i fondi pon, ci sarebbero difficoltà a riorganizzare segreterie e altro, e alla fine si arriverebbe alla morte della scuola, perché di fronte ai disagi è chiaro che le famiglie a lungo andare preferiranno iscrivere i ragazzi in altre scuole, in altri paesi”.


Perciò chiedono che la situazione sia affrontata tutelando scuola e ragazzi: “Innanzitutto chiediamo di finire l'anno nell'attuale istituto: manca poco più di un mese e riorganizzare prove invalsi e didattica è impensabile. E poi chiediamo che venga trovata una struttura idonea, per il prossimo anno scolastico, evitando turni pomeridiani o destinazioni improbabili che farebbero solo male alla scuola”.