Cura del melanoma: la ricerca di Ascierto dona nuove speranze

Prezioso lavoro internazionale del medico sannita del Pascale

cura del melanoma la ricerca di ascierto dona nuove speranze
Benevento.  

Da una ricerca internazionale, che ha visto coinvolta l' Aou di Sassari insieme con altri 36 centri accademici medici in nove Paesi europei, arrivano nuove speranze per la cura del melanoma. Secondo lo studio Secombit (Sequential Combo Immuno and Target Therapy study), i cui risultati sono stati pubblicazioni sulla prestigiosa rivista internazionale di oncologia Journal of Clinical Oncology e che dal 9 al 13 settembre saranno presentati al congresso European Society of Medical Oncology in programma a Parigi , i pazienti con melanoma possono ottenere una terapia immunitaria del gene avanzato e che possono ottenere beneficio clinico dalla combinazione di due trattamenti: l'immunoterapia, seguita dalla terapia molecolare con inibitori del gene Braf mutato. Lo studio ha rappresentato 209 pazienti e il primo protocollo clinico in grado di fornire indicazioni utili da coinvolgere nella pratica clinica per il trattamento del melanoma maligno. Al lavoro scientifico, che vede quale ricercatore principale Paolo Ascierto dell'Irccs "Pascale" di Lo studio ha rappresentato 209 pazienti e il primo protocollo clinico in grado di fornire indicazioni utili da coinvolgere nella pratica clinica per il trattamento del melanoma maligno. Al lavoro scientifico, che vede quale ricercatore principale Paolo Ascierto dell'Irccs "Pascale" di Lo studio ha rappresentato 209 pazienti e il primo protocollo clinico in grado di fornire indicazioni utili da coinvolgere nella pratica clinica per il trattamento del melanoma maligno. Al lavoro scientifico, che vede quale ricercatore principale Paolo Ascierto dell'Irccs "Pascale" diNapoli, ha partecipato Giuseppe Palmieri (co-principal investigator), ordinario di Oncologia medica dell'Universita' di Sassari e responsabile del programma di Immuno-oncologia e bioterapie oncologiche mirate dell'Aou di Sassari e della sede sassarese dell'Istituto di Ricerca Genetica e Biomedica del Cnr. "Lo studio ha fornito per la prima volta dei dati prospettici sugli esiti di sopravvivenza e sul beneficio clinico di lungo termine per un terzo approccio, cosiddetto a sandwich. In questo caso l'immunoterapia e' preceduta da un breve trattamento con terapia target e potrebbe essere efficace nei pazienti con un carico di malattia maggiore o con malattia piu' aggressiva. Questo dato, pero', necessita di un piu' esteso follow up per essere proposto nella pratica clinica", spiega Palmieri. Il ruolo di Sassari sara' importante, perche' qui sara' gestita la parte di ricerca traslazionale dello studio e che fornira' importanti informazioni sulle caratteristiche clinico-patologiche e molecolari dei pazienti responsivi e resistenti al trattamento in sequenza.