Vescovi nel Sannio per le aree interne, la riflessione di Don Michele Cavallo

Vicario Episcopale per la Pastorale: "Periferie diventino laboratori di fraternità"

vescovi nel sannio per le aree interne la riflessione di don michele cavallo
Benevento.  

Al termine del terzo incontro con i vescovi italiani sulle Aree interne, che si è svolto ieri e oggi a Benevento, Don Michele Cavallo (a sinistra della foto), Vicario Episcopale per la Pastorale sociale e della Legalità, che ieri ha partecipato al Convegno a nome del monsignore Ciro Fanelli, Vescovo della Diocesi di Melfi - Rapolla- Venosa esprime delle riflessioni che di seguito riportiamo.
Egli, ha inanzi tutto sottolineato alcuni dati relativi alla propria Diocesi, costituita da circa ottantasettemila abitanti su una superficie di 1316 Kmq , con 16 comuni e 7 frazioni. Le parrocchie sono 33 e i sacerdoti 37. Detto questo Don Michele ha inoltre opportunamente fatto riferimento anche ai dati (del 2012) dei Comuni italiani in Aree Interne per regione riportati a pagina 56 nel Volume curato dall'Arcivescovo Felice Acrocca dal titolo "Dove la vita non vuole morire" dato alle stampe dalle Edizioni San Paolo nel 2022. Dunque, Prendendo spunto da queste cifre, Don Cavallo ha aggiunto: come la nostra Diocesi affronta le questioni prese in esame anche in questa peculiare circostanza?
A tal proposito ha fatto riferimento a tre verbi : generare, governare e orientare.
Occorre generare alla virtù della Speranza facendo proprie le parole dell'Apostolo Paolo : "Tutto posso in colui che mi dà forza" ( Fil. 4, 13). Governare , significa fare discernimento ed essere lungimiranti. I processi storici - ha aggiunto Don Cavallo - vanno governati , in caso contrario travolgono - , e infine , orientate l'umanità verso il Sommo Bene che è Dio in un orizzonte di "nuovo umanesimo cristiano" , secondo i dettami della Dottrina Sociale della Chiesa. Come tenere legali questi tre verbi? Con un filo rosso , ossia con la modalità evangelica della tenerezza, come ci ricorda Papa Francesco nella "Fratelli tutti": "la tenerezza è l'Amore che si fa vicino e concreto. Non basta occupare spazi, ma è importante avviare processi virtuosi, consapevoli che il tempo è superiore allo spazio. L' augurio - ha concluso Don Michele - è che le periferie (le aree interne) possano diventare laboratori di fraternità".