Officina Trenitalia, Filt Cgil auspica la riconversione o passaggio a Rfi

Anzalone (Filt Cgil): "Stabilimento prestigioso". Nel Sannio alta l'adesione allo sciopero di ieri

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Benevento.  

Nel Sannio lo sciopero di ieri delle lavoratrici e dei lavoratori di Trenitalia ed Italo-NTV è stato molto partecipato. A tracciare il bilancio e stato Giuseppe Anzalone della Filt Cgil e membro della Segreteria provinciale di Benevento. “La richiesta è quella di chiudere positivamente le vertenze aperte da mesi e tantissimi dipendenti hanno aderito alla giornata di mobilitazione” nonostante l’iniziativa da parte del Ministero (aveva ridotto il numero di ore di sciopero ndr) potesse indebolire la protesta dei ferrovieri”.

A Benevento lo sciopero dei dipendenti di Trenitalia è stato molto partecipato “mobilitazione del personale degli equipaggi e della manutenzione. In quest'ultimo caso si chiedono maggiori investimenti e risorse e ancor di più si chiede l'internalizzazione del servizio e per fare questo – ha rimarcato Anzalone – servono assunzioni per permettere alla società di fare un piano industriale per un settore strategico”.

A Benevento è presente l'antica e rinomata officina di mezzi diesel “del trasporto regionale campano che è stato da sempre il fiore all'occhiello e che grazie alle competenze ha sempre fatto manutenzione ai locomotori del Centro – Sud”.

Un'officina prestigiosa, dunque, quella di Benevento, che oggi rischia di essere chiusa. “E' in discussione. I mezzi diesel saranno dismessi e per questo è necessaria o la riconversione o utilizzarla per altre attività che, però, - rimarca l'esponente della Cgil sannita – non sono previste all'interno di Trenitalia, in Rfi restando sempre nel Gruppo Fs”.

In pratica l'officina dovrebbe passare ad Rfi. “Le due società stanno cercando di trovare soluzioni confacenti anche per i diependenti dello stabilimento di Benevento per dare una prospettiva a lungo termine. Noi speriamo – conclude Anzalone - che quanto prima si possa trovare una soluzione per mantenere una centralità di quella struttura e che dia una sempre più dignità lavorativa ai dipendenti che sono impiegati in quello stabilimento che fino a 5 anni fa contava 70 unità lavorative, oggi ne sono rimaste solo 40...”.