Benevento in piazza: marcia per la pace

Oltre quattrocento tra adulti e ragazzi da Piazza castello alla Cattedrale

benevento in piazza marcia per la pace
Benevento.  

“La pace in testa” è lo slogan che ha accompagnato oggi, per le strade di Benevento, gli oltre 400 partecipanti alla Marcia promossa dall'Azione Cattolica. L'Arcivescovo Accrocca ha lanciato il suo appello: non abituiamoci all'orrore.
Ragazzi e adulti dell'Azione Cattolica, con tutti i gruppi provenienti dalla varie parrocchie del Sannio, si sono ritrovati in Piazza Castello e hanno marciato per ribadire l'impegno per la pace. Un serpentone colorato e rumoroso per indurre però alla riflessione.

Gennaio mese della Pace

“Un appuntamento ormai consolidato – ha spiegato Vincenzo Mastronardi, il presidente diocesano dell'Azione cattolica di Benevento – che raccoglie sempre più partecipazione. Tradizionalmente gennaio è il mese che dedichiamo alla riflessione sulla pace e dunque è giusto concludere con questo momento condiviso”.

Mastella: necessario l'impegno della diplomazia

All'appuntamento il saluto del sindaco Clemente Mastella: “E' un tempo di smemoratezza e di grande difficoltà – ha detto il primo cittadino di Benevento – tempo in cui si uccidono i bambini e si tollerano le guerre. Dobbiamo spingere la diplomazia ad attuare soluzioni per raggiungere la pace”.

Accrocca: non dobbiamo assuefarci, dobbia gridiare la pace

Momento conclusivo nel Duomo cittadino con l'appello dell'arcivescovo di Benevento Felice Accrocca: “Si tratta prima di tutto di un'azione educativa per i bambini per aiutarli a diventare, un domani, costruttori di pace. Ma questo momento è ancor più importante perchè in fondo la reazione alla guerra quasi non c'è stata. C'è quasi una assuefazione, si accetta quel che sta accadendo con un certo fatalismo. E invece dobbiamo gridare la nostra reazione indignata: in maniera composta, dignitosa, educata ma decisa e ferma. Lo slogan di oggi – ha concluso - è la pace nella testa ma dobbiamo averla anche nel cuore e sulle labbra per gridarla a voce alta”.