Forestazione: serve una svolta concreta per la rinascita del comparto

Appello alle istituzioni regionali e nazionali affinché venga avviato un tavolo operativo

forestazione serve una svolta concreta per la rinascita del comparto
Benevento.  

“Il dissesto idrogeologico che da tempo affligge il nostro territorio, amplificato dai cambiamenti climatici, si manifesta con eventi sempre più frequenti e distruttivi: alluvioni, smottamenti, inondazioni, fino agli incendi boschivi che ora si verificano persino nei mesi estivi. Queste emergenze mettono in evidenza la mancanza di cura e protezione ambientale, riaccendendo puntualmente il dibattito pubblico solo a disastro avvenuto. È una spirale che si ripete di anno in anno, con costi enormi per la collettività e senza soluzioni strutturali”.
Parte da qui Alfonso Iannace, Coordinatore Territoriale FAI CISL IrpiniaSannio che evidenzia ancora: In questo scenario operano figure professionali indispensabili, come gli idraulico-forestali, vere “sentinelle del territorio”. Dopo anni di precariato, gli operai a tempo determinato (OTD) hanno finalmente conquistato la stabilizzazione: un traguardo ottenuto grazie alla sinergia tra l’Assessorato Regionale all’Agricoltura e Foreste, l’UNCEM Campania e le Organizzazioni Sindacali di categoria.

Tuttavia, il percorso è tutt'altro che concluso. La sicurezza idrogeologica e la valorizzazione del patrimonio boschivo non possono prescindere dal rafforzamento del personale forestale. Le nostre montagne e aree interne sono penalizzate dalla carenza di operatori qualificati, aggravata dai pensionamenti e dall’assenza di un adeguato ricambio generazionale. Un problema che si trascina da anni: il settore forestale nel Sannio è passato da circa 1.500 unità a meno di 400. Un dato allarmante che testimonia l’abbandono di un presidio vitale per la salvaguardia ambientale.

In un contesto in cui il Sannio e l’intera Campania affrontano importanti sfide ambientali e sociali, occorre ribadire con forza il ruolo strategico della forestazione: baluardo di prevenzione, fonte di occupazione e leva di sviluppo per i territori. Da qui nasce un appello forte e urgente, che richiede risposte concrete e immediate:

  • Stanziamento di risorse certe e continuative, svincolate da emergenze o stagionalità
  • Piano di rilancio strutturato, con politiche di formazione, valorizzazione professionale e sviluppo
  • Investimenti mirati per il ricambio generazionale, garantendo la trasmissione di competenze
  • Immissione urgente di nuovo personale per evitare vuoti operativi nelle aree montane
  • Garanzia di retribuzioni dignitose e regolari, a tutela della stabilità lavorativa

La forestazione non è un comparto secondario, ma rappresenta l’ossatura della prevenzione ambientale e della resilienza territoriale. Senza una strategia di lungo termine e investimenti solidi, il Sannio rischia l’abbandono, la perdita di competenze e il deterioramento dei presidi ambientali.

La sollecitazione: un tavolo operativo

La FAI CISL IrpiniaSannio, rappresentata dal segretario generale Luigi Pagano e dal coordinatore territoriale Alfonso Iannace, rinnova l’appello alle istituzioni regionali e nazionali affinché venga avviato un tavolo operativo capace di connettere le esperienze delle realtà locali a nuove progettualità inclusive.

Rilanciare il comparto forestale significa proteggere il territorio, creare lavoro e offrire un futuro concreto alle comunità sannite. È tempo di agire. Il Sannio merita una forestazione all’altezza delle sue risorse naturali e delle professionalità locali. La FAI CISL IrpiniaSannio è pronta a fare la sua parte, insieme ai lavoratori e alle comunità. Un appello che si unisce ai precedenti interventi della stampa locale e ai documenti già presentati nei tavoli istituzionali. È ora di passare dalle parole ai fatti, restituendo centralità al lavoro forestale, motore di prevenzione, coesione e rinascita delle aree interne.
La forestazione non può vivere di stagioni, ma di progettualità. Basta soluzioni tampone: servono politiche organiche, continuità delle risorse e centralità del lavoro. È necessaria una presa di responsabilità politica e amministrativa, ma anche il coraggio di affermare che senza forestali non c’è prevenzione, né cura, né futuro.