"Il futuro delle Aree Interne tra retorica e realtà", l'allarme della Filt Cgil

Sulla programmazione del governo. L'appello del sindacato: conservare passato e creare borghi vivi

il futuro delle aree interne tra retorica e realta l allarme della filt cgil
Benevento.  

La FILT CGIL AV-BN esprime profonda preoccupazione in merito alla programmazione del governo per il futuro delle aree interne.
Pur apprezzando l'intento di portare l'attenzione su queste realtà, riteniamo che la visione proposta sia profondamente scollegata dalla drammatica situazione che i nostri territori stanno vivendo.

"Al di là della retorica  - spiega Giuseppe Anzalone della Filt Cgil Avellino Benevento - che invoca la necessità di "conservare il passato" e di creare "borghi vivi", la realtà quotidiana delle aree interne è ben diversa e tutt'altro che idilliaca. 
I nostri territori sono segnati da un progressivo spopolamento, dalla carenza di servizi essenziali, dalla mancanza di opportunità lavorative e da un sistema infrastrutturale al collasso, con strade e ferrovie che rimangono un cantiere aperto e incompleto da decenni.
Il destino delle aree interne appare, infatti, fortemente segnato da decenni di disinteresse e da una politica nazionale incapace di invertire la rotta. Non si tratta di una responsabilità solo recente, ma di un fallimento condiviso da tutti i governi che si sono succeduti.
In particolare, il governo attuale, non ha prodotto ad oggi nessuna politica concreta ed efficace per arginare il declino. Anzi, la sua agenda sembra orientata ad aggravare le disuguaglianze già esistenti nel Paese, come dimostra chiaramente l'introduzione dell'autonomia differenziata, che rischia di aumentare il divario tra le diverse aree del Paese, penalizzando ulteriormente le regioni e le province che già soffrono di un'insufficiente dotazione di servizi e risorse.
Inoltre, ci sono oggi altri motivi per cui le aree interne vanno sostenute; innanzitutto, per il fatto che, con i cambiamenti climatici, il presidio del territorio diviene strategico per evitare che si generino danni eccessivi su cui occorre poi intervenire con emergenza. Quindi, al di là di quante persone ci vivano, è necessario che il territorio vada manutenuto e messo in sicurezza.
Vi è da affrontare la questione sociale: nelle aree interne vivono persone che rischiano di essere abbandonate per la difficoltà di accedere alcuni servizi fondamentali (trasporti, scuola, sanità).
Purtroppo - rimarca ancora Anzalone -, la questione sociale trova, come noto, una diversa sensibilità tra le forze politiche, per cui se il problema fosse solo questo non ci dovremmo sorprendere più di tanto per il disinteresse da parte di alcune formazioni politiche verso questa forma di disuguaglianza".

La Filt Cgil AV-BN "non accetta che le aree interne siano destinate a diventare dei musei a cielo aperto o delle riserve di memoria, ma rivendica il diritto a un futuro di sviluppo, lavoro e dignità per i propri abitanti. Il nostro auspicio è che si superi la superficialità delle parole e che  si investi seriamente in trasporti, infrastrutture, servizi ed occupazione, contrastando in modo deciso la deriva che sta condannando intere comunità. Questa dovrebbe essere la battaglia di tutte e tutti!
Con una politica che non si limiti a narrare il passato, ma che sappia costruire un presente e un futuro sostenibile e virtuoso per le aree interne".