Festa dell'Emigrante, successo per Moro. Il monito di Addabbo sulle aree interne

Il concerto del cantautore romano ha chiuso le celebrazioni per la festa di San Rocco a Molinara

Molinara.  

Fabrizio Moro ha chiuso le celebrazioni per la festa di San Rocco a Molinara. In una piazza gremita, il cantautore romano ha ripercorso tutti gli anni di carriera con i pezzi di maggior successo. L'evento rientra nell'ambito della Festa dell'Emigrante che fa parte del fondo per lo sviluppo e la coesione 2021/2017 della Regione Campania, in un programma di percorsi turistici di tipo culturare, naturalistico ed enogastronomico per la promozione turistica della Campania. La serata è perfettamente riuscita, per la soddisfazione dei sindaco Addabbo: "È un evento molto bello e sentito. La festa di San Rocco è un appuntamento che per i molinaresi è molto importante. Che dire, è stata una bella settimana, iniziata il dieci agosto con un festival nel centro storico e che si è conclusa con il concerto di Fabrizio Moro. Non è stato semplice portarlo a Molinara. Oggi il discorso relativo ai cantanti è complicato. Il mercato è cambiato, molti vanno per lo sbigliettamento e non per le piazze libere. Quando ho capito che con Moro c'era questa opportunità a febbraio, allora ci ho provato con due mesi di corteggiamento, fino ad arrivare alla definizione della data". 

Festa dell'Emigrante, Addabbo: "Occorre fare squadra"

Addabbo si è poi soffermato sull'importanza della festa dell'Emigrante: "Noi comuni del Fortore, con Foiano in testa, abbiamo fatto questo progetto che successivamente è stato presentato alla Regione Campania. È importante il turismo di ritorno ed eventi del genere hanno come obiettivo quello di attrarre gli abitanti del Fortore che sono andati via e che hanno voglia di tornare. A Palazzo Ionni abbiamo allestito una bellissima mostra, in cui sono presenti le immagini di Molinara prima del terremoto del '62. Sono cose che occorre valorizzare, dobbiamo vivere il presente proiettandoci al futuro, ma cercando di storicizzare tutto ciò che c'è stato. Le tradizioni, la cultura, i costumi dell'epoca, sono un patrimonio da acquisire e tramandare, senza dare nulla per scontato. Sono momento difficili, questi, in cui le zone interne stanno vivendo il dramma della desertificazione che viene toccato anno dopo anno, quandi occorre fare squadra, senza ragionare come campanili, ma come comprensorio. Occorre recuperare la comunità con un orizzonte molto più ampio".