“La cultura non è una comparsa da passerella, né un servizio da attivare a intermittenza. È un organismo vivo che necessita di polmoni per respirare, e quei polmoni sono i visitatori. Oggi, però, quei polmoni sono rimasti senza ossigeno".
Inizia così lo sfogo dello scrittore e appassionato d’arte Sena, che oggi si è visto sbarrare le porte della Rocca dei Rettori.
"L’intento era nobile: visitare la mostra “Scatti e Ritratti” di Citarella e Jacky Ananou in compagnia di un amico giunto appositamente da Livorno. Il risultato? Un portone chiuso e l’amara sorpresa di scoprire che, proprio nel giorno in cui il turismo e il tempo libero dovrebbero confluire verso l’arte, il luogo della mostra resta sbarrato”.
E così descrive 'Il paradosso della domenica' "Trovo assurdo e fuori dal comune che un luogo scelto come esposizione di una mostra a tema resti chiuso di domenica - incalza Sena -. È un’offesa verso chi lavora durante la settimana, verso chi viene da fuori città e verso gli artisti stessi. Chiudere la domenica significa precludere l’accesso alla bellezza a chiunque non sia un residente con tempo libero nei giorni feriali. Stiamo parlando di una gestione che sembra ignorare le basi dell'accoglienza turistica".
Il tono dello scrittore si fa sferzante nei confronti delle istituzioni locali: "Le passerelle inaugurali, i tagli del nastro e i sorrisi di circostanza non servono a nulla se poi manca la continuità. La cultura non si pubblicizza 'a spot' e non può vivere di momenti sporadici. Servono servizi di rete, una promozione integrata e, soprattutto, orari che rispettino il pubblico. Se continuiamo così, otterremo solo una progressiva disaffezione dei cittadini e l'invisibilità per i nostri talenti locali".
Sena non si limita alla polemica, ma lancia un monito e un suggerimento: "Non possiamo permetterci di perdere occasioni per far conoscere gli artisti del territorio ai non addetti ai lavori. Una mostra non può aprire a intermittenza come una lampadina difettosa. Chiedo alle istituzioni ospitanti un cambio di passo: meno retorica e più concretezza. Mettiamo a sistema gli orari, garantiamo l’accessibilità nei weekend e creiamo una rete vera che non lasci l’arte abbandonata a se stessa dietro un portone chiuso".
