Si attende il progetto Sogesid per la rimozione delle ecoballe

Caputo:«Alla conferenza dei servizi a Napoli erano assenti sia l'Arpac che l'Asl»

Fragneto Monforte.  

«La Sogesid dovrà presentare alla Regione Campania un progetto rimodulato riguardante il finanziamento di circa 1milione e 500mila euro. Dopo si procederà alla rimozione delle ecoballe combuste a Toppa Infuocata». A parlare è il sindaco di Fragneto Monforte, Raffaele Caputo, a seguito della conferenza dei servizi tenutasi l’11 febbraio scorso presso la Regione Campania (assessorato Politiche territoriali) dove si è discusso appunto del finanziamento di circa 1 milione e 500mila euro e della destinazione che la Regione Campania ha deciso. «Si procederà alla rimozione delle ecoballe, si spera – riprende Caputo - quando la Regione darà il via libera al progetto che la Sogesid avrà appunto ripresentato. Rimozione che avverrà attraverso un taglio orizzontale in quanto per ora non ci sono le condizioni per poter smaltire la base di cemento armato. Alla conferenza dei servizi dell’11 febbraio erano assenti sia l’Arpac che l’Asl. Mi auguro invece che nella prossima conferenza dei servizi, che si organizzerà nel Sannio, ci siano entrambe». C’è anche un’altra questione legata al sito di Toppa Infuocata, quella della strada provinciale. Il finanziamento era infatti in origine una compensazione ambientale destinata per effettuare lavori di messa in sicurezza del sito da problemi di carattere idrogeologico, dal momento che risultano esserci, da come spiegò il primo cittadino di Fragneto Monforte, alcuni cedimenti del terreno ed una strada provinciale che necessità di un intervento. Proprio sulla strada provinciale Raffaele Caputo lancia oggi un messaggio alla Rocca e al presidente Ricci affinché «Si attivi sulla questione. Alla Regione ci hanno promesso tutto a voce». Il trasferimento delle ecoballe presso l’inceneritore di Acerra, come si ricorderà, subì l’ennesimo stop nel mese di settembre. Su 4mila tonnellate di ecoballe combuste situate a Fragneto Monforte circa 2mila e 800 tonnellate sono state fin ora trasferite ad Acerra. Ne restano ancora, di quelle che subirono gli incendi dolosi del 2013, altre 1200 tonnellate.

di Michele Intorcia