Mio padre mi ha bloccato le braccia, l'altro ha abusato di me

Processo per due uomini che abitano nel Fortore, la presunta vittima è il figlio di uno di loro

Benevento.  

L'apertura del processo era in programma questa mattina, ma è slittata al prossimo 8 maggio, e dinanzi ad un diverso collegio. Perchè il presidente di quello dinanzi al quale era stato fissato, si è astenuto ed ha disposto la trasmissione al vertice del Tribunale degli atti relativi alla vicenda per la quale sono imputati un 58enne ed un 47enne. Risiedono in due centri del Fortore, sono accusati, in concorso, di aver violentato il figlio del primo.

Difesi dall'avvocato Nicola Colicchio, entrambi erano stati rinviati a giudizio nel novembre dello scorso anno dal gup Gelsomina Palmieri, che aveva accolto la richiesta avanzata in tal senso dalla Procura in un'indagine partita dopo la denuncia presentata dalla presunta vittima. Si tratta di un 21enne all'epoca dei fatti – risalgono al 2011 – , che ai carabinieri aveva raccontato un episodio che sarebbe accaduto una settimana prima.

Secondo la versione che aveva offerto, mentre era in casa, il malcapitato sarebbe stato costretto a fare i conti innanzitutto con il padre: a suo dire, l'uomo lo avrebbe bloccato, tenendogli le braccia, mentre l'altro – un amico del giovane – avrebbe abusato di lui. Parole che avevano inevitabilmente innescato un'attività investigativa: nel mirino degli inquirenti, circostanze non ritenute credibili dalla difesa, che per questo aveva proposto, ma inutilmente, durante l'udienza preliminare, il proscioglimento dei due imputati.

Una storia assurda e, se sarà confermata, a dir poco sconcertante, ambientata tra le mura domestiche, di cui avrebbe fatto le spese il ragazzo, che nel frattempo è comunque tornato a vivere nell'abitazione dei genitori. La stessa in cui, una domenica di sei anni fa, avrebbe subito le squallide attenzioni dell'allora 40enne, che avrebbe approfittato dell'aiuto che gli avrebbe offerto suo padre.

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