ESCLUSIVA - Assicuratrice uccisa, un 34enne confessa: fermato

Aurora Marino, 51 anni, trovata senza vita in un’abitazione di piazza della Libertà. LE FOTO

Si tratta di un collaboratore dell’associazione Onlus Pantera presieduta dalla donna. Il delitto martedì sera. L’indiziato: non contraccambiavo l’interesse che lei aveva per me

Morcone.  

Numerose coltellate al petto e alla schiena. È stata uccisa così Aurora Marino, 51 anni, assicuratrice di Morcone trovata morta ieri mattina in un'abitazione nel centro storico del Paese. Una persona è stata fermata con la pesante accusa di omicidio così come riportato in esclusiva da Ottopagine in edicola. Si tratta di Damiano De Michele, 34 anni, originario di Pontelandolfo ma residente a Morcone. Un operaio che, secondo una prima ipotesi, sembra che avesse avuto una relazione con la vittima ed era un collaboratore dell'associazione Onlus Pantera diretta proprio dalla donna. I fatti secondo una prima ricostruzione. Ieri mattina il padre di Aurora ha raggiunto la Stazione dell'Arma ed ha ne denunciato la scomparsa. L'uomo ha riferito che non vedeva la figlia dalla serata di martedì. A quel punto sono partite le indagini.
Dopo aver ascoltato una serie di persone, i carabinieri hanno chiesto proprio al 34enne di aprire la casa che aveva preso in affitto da poche settimane. Insieme hanno raggiunto l'appartamento di piazza della Libertà, alle spalle dell'ex edificio, ora abbandonato, del X plesso scolastico. Aperta la porta, i militari hanno rinvenuto il corpo. Mentre De Michele, accompagnato dalla sua convivente è stato trasferito in caserma, i carabinieri hanno fatto scattare l'allarme. Sul posto sono accorsi i colleghi del Nucleo operativo della Compagnia di Cerreto Sannita con il capitano Alfredo Zerella, il comandante provinciale dell'Arma, Pasquale Vasaturo con il numero uno del Reparto operativo, il capitano Giuseppe Izzo. Gli uomini del Nucleo investigativo hanno effettuato il sopralluogo e i rilievi. Nel frattempo altri carabinieri hanno rintracciato l'auto del 34enne, lasciata in sosta a circa trecento metri, sotto alcuni alberi. All'interno dell'abitacolo è stato rinvenuto un coltello da cucina con la lama spezzata. Il corpo di Aurora era avvolto in una coperta ed era adagiato sul pavimento di una sorta di disimpegno nel piccolo appartamento. A Morcone, hanno fatto tappa il sostituto procuratore Marilia Capitanio e il medico legale, la dottoressa Monica Fonzo che ha effettuato il sopralluogo. La salma di Aurora Marino è stata successivamente benedetta dal parroco, don Nicola Gagliarde, e poi trasferita presso l'obitorio dell'ospedale Rummo dove nelle prossime ore sarà eseguita l'autopsia.

Con De Michele sono state ascoltate anche altre persone tra le quali la convivente che inizialmente – almeno da quando si apprende -, avrebbe cercato di scagionare l'uomo spiegando agli investigatori di essere stata lei l’autrice del terribile gesto. Ipotesi poi scartata dagli inquirenti che hanno invece rivolto le loro attenzioni al 34enne che ascoltato inizialmente avrebbe invece spiegato ai carabinieri che aveva incontrato Aurora, martedì sera nella casa di piazza Libertà, a pochi passi dal luogo dove la donna, divorziata, viveva con la famiglia. Entrati nell'appartamento, il 34enne ha spiegato di aver avuto un violento litigio con la 51enne. Sembra che lui non contracambiasse l’interesse che invece provava la donna. Durante la lite, Aurora avrebbe preso un coltello dalla cucina e lo avrebbe minacciato, forse di rivelare il loro legame. È stato a quel punto che forse in preda ad un raputs, l'avrebbe disarmata e colpita più volte al petto e alla schiena.

Una decina di colpi, alcuni dei quali letali. L'operaio avrebbe inoltre spiegato di essersi ferito durante la colluttazione e che successivamente avrebbe cercato di pulire dal sangue il pavimento e bruciato i suoi indumenti sporchi nel caminetto che aveva acceso. Una ricostruzione che ovviamente è al vaglio dei carabinieri che fino a notte fonda, alla presenza del pm Capitanio hanno ascoltato l'uomo, poi interrogato alla presenza del suo difensore, l'avvocato Andrea De Longis junior. Per lui le ipotesi di reato sono di omicidio e di occultamento di cadavere, prostpettate nel provvedimento di fermo del pm Marilia Capitanio.