Blitz contro clan Sparandeo, altri 7 indagati fanno scena muta

Interrogatori di garanzia in carcere per le persone coinvolte nell'inchiesta

blitz contro clan sparandeo altri 7 indagati fanno scena muta
Benevento.  

Hanno tutte fatto scena muta, durante gli interrogatori di garanzia per rogatoria del Gip di Napoli, sette delle nove persone arrestate martedì – otto in carcere, l'altra ai domiciliari - nel blitz della Dda e della Squadra mobile – per un decimo indagato il divieto di dimora – contro il clan Sparandeo.

Ad avvalersi della facoltà di non rispondere sono stati, ad Asti, Stanislao Sparandeo (avvocati Antonio Leone e Gerardo Giorgione), 41 anni, e, ad Aversa, Giovanni Piscopo (avvocati Luca Russo e Domenico Dello Iacono), 39 anni. Per quest'ultimo, dopo la dichiarazione di incompetenza territoriale del Gip di Napoli, che aveva escluso per l'addebito di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, sarà necessario adottare, e dovrà farlo il Gip del Tribunale di Benevento, una ordinanza per la sola ipotesi di spaccio di droga.

Stessa scelta, restare in silenzio dinanzi al giudice Vincenzo Landolfi, nella casa circondariale di contrada Capodimonte, anche per Carmine Morelli, 60 anni, Vincenzo Poccetti, 46 anni – entrambi difesi dall'avvocato Antonio Leone -, Luigi Coviello, 46 anni; Gabriele De Luca, 31 anni, tutti della città – sono assistiti dall'avvocato Gerardo Giorgione – e Carmine Longobardo (avvocati Isidoro Spiezia e Michele Sanseverino), 45 anni, di Cisterna, che ha rilascato una dichiarazione spontanea con la quale ha respinto ogni accusa.