Elogio del balcone (non di piazza Venezia e palazzo Chigi)

Il diario ai tempi del Covid-19

elogio del balcone non di piazza venezia e palazzo chigi
Benevento.  

Giorno 20 anno Domini 2020. Non mi sono mai piaciuti, e mai mi piaceranno, il balcone di piazza Venezia dal quale veniva arringata la folla plaudente al fascismo, né quello di palazzo Chigi dal quale si è affacciato, più di recente, colui che ha annunciato di aver abolito per decreto la povertà. Guai però a chi mi tocca i balconi di casa.

Ho la fortuna di averne più di uno, sono diventati in questa fase assolutamente indispensabili. Mi permettono di evadere da una condizione sempre più stringente di immobilismo, dalla ripetitività ormai meccanica dei gesti che compio ogni giorno. Il balcone è ormai un approdo sicuro nel mare dell'incertezza che ci sta travolgendo, ha una funzione rigenerativa che mai avrei potuto immaginare.

L'ho sempre considerato, a torto, soltanto una semplice appendice dell'abitazione, il posto dove sistemare un armadietto, un cestino, o dal quale affacciarsi in caso di bisogno. “D'accordo, scendo subito”, chissà quante volte l'avrò detto a chi mi aspettava di sotto. Ora che l'emergenza sanitaria ci costringe a restare chiusi tra le pareti domestiche, ho cambiato radicalmente idea.

E' bellissimo avere un balcone, e non perchè sia un fumatore. Ho sempre tirato il mio sigaro all'aria aperta, ci mancherebbe il contrario. Adesso, però, è il luogo nel quale do sfogo non soltanto al mio stupido vizio, ma anche ai pochi pensieri che coltivo. Lo percorro più volte nell'illusione di fare un po' di moto che non guasta mai, anzi, e mentre vado avanti e indietro ho la possibilità di riflettere.

Talvolta mi guardo intorno, nella speranza di incrociare un volto che conosco. In strada non ce ne sono, per fortuna. Mi tornano alla mente circostanze che avevo accantonato, sbagliando. Ho ripensato, ad esempio, allo spreco dell'occasione fornita dai miei vecchi compagni di liceo a Matera. Avevano organizzato alcuni mesi fa una rimpatriata alla quale, dopo un'iniziale adesione, non avevo potuto partecipare per problemi di lavoro.

Che peccato, sarebbe stato bello, anche se malinconico, vedersi ancora, osservare a distanza di decenni i guasti provocati al nostro fisico di ormai ex atleti. E' andata diversamente, me ne dispiaccio. E' chiaro a cosa mi serve un balcone? Respiro, di fronte ho La Dormiente. Avanti e indietro, accelerando e rallentando. Avanti, senza sosta.