Parroco riempito di pugni, indagato "socialmente pericoloso"

Perizia psichiatrica per Tino De Nitto, 49 anni, di Bonea: incapace di intendere e volere

parroco riempito di pugni indagato socialmente pericoloso
Benevento.  

Pericoloso socialmente, incapace di intendere e volere al momento del fatto e in condizioni che rendono incompatibile la detenzione in carcere. Sono le conclusioni alla quale è giunto il dottore Teofila Golia dopo aver sottoposto a perizia psichiatrica Tino De Nitto (avvocato Stefano Melisi), 49 anni, di Bonea.

Il professionista ha esposto le sue valutazioni nel corso dell'incidente probatorio dinanzi al gip Gip Gelsomina Palmieri, che ha poi disposto la trasmissione degli atti al sostituto procuratore Maria Colucci, per le eventuali decisioni.

Nitto è accusato di aver aggredito a pugni don Alfonso Lapati, parroco di Bonea – è assistito dall'avvocato Valeria Verrusio -, un suo collaboratore ed uno dei carabinieri intervenuti. L'episodio era accaduto ad agosto: il sacerdote se l'era trovato dinanzi all'improvviso, e non aveva potuto fare alcunchè contro le botte ricevute. Il 49enne era finito agli arresti domiciliari, ma poi li aveva evasi, e per questo era stato trasferito in carcere, dal quale era successivamente uscito con l'obbligo di dimora a Bonea.

Un gesto grave, quello ai danni di don Alfonso, che sarebbe stato scatenato dal fastidio che gli avrebbe provocato l'altoparlante della chiesa -, purtroppo non l'unico. Perchè lo stesso De Nitto, a giugno, si era protagonista di comportamenti minacciosi nei confronti di due impiegate del Comune e delle Poste.

Lui aveva sostenuto di essersi arrabbiato nel primo caso perchè non gli avrebbero dato i documenti relativi al contratto di lavoro, e, nell'altro, perchè gli sarebbe stato negato l'estratto conto. Quando era stato fermato, gli era stata trovata nello zaino un'ascia che, aveva precisato, usa per le attività di giardinaggio, e che si era portato dietro non con cattive intenzioni.