Mio padre non c'entra, la droga è mia: ho fatto una cavolata

Restano ai domiciliari Michele, 53 anni, e Franco Ronga, 23 anni, di S. Martino Valle Caudina

mio padre non c entra la droga e mia ho fatto una cavolata
Montesarchio.  

Restano ai domiciliari Michele Ronga, 53 anni, e il figlio Franco, 23 anni, di San Martino Valle Caudina, arrestati qualche giorno fa dai carabinieri della Compagnia di Montesarchio per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. La decisione è del gip del Tribunale di Avellino, Paolo Cassano, al termine dell'udienza di convalida di questa mattina. Un appuntamento nel corso del quale i due indagati, difesi dall'avvocato Rolando Iorio, hanno risposto alle domande. Franco, in particolare, si è assunto la responsabilità, escludendo quella del genitore,

dei 370 grammi di marijuana e degli 8 di cocaina che erano stati rinvenuti, sistemati in buste di cellophane termosigillate, in un cassetto, azionato da un telecomando, posizionato in un buco ricavato nel muro della veranda dell'abitazione e coperto da tre mattonelle perfettamente in linea con il resto del rivestimento. Un vecchio nascondino della casa risalente agli anni '90, riutilizzato dal 23enne per custodirvi la droga. Una sciocchezza compiuta, ha sostenuto il giovane, per superare le difficoltà economiche dovute alla perdita del lavoro.

Argomentazioni che non hanno convinto, evidentemente, il giudice, che ha adottato l'ordinanza di custodia cautelare.