Neonato morto, indagati ginecologo e ostetrica del Rummo

Il dramma del giugno del 2019, inchiesta chiusa. Altre cinque posizioni verso l'archiviazione

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Benevento.  

Sono due – un ginecologo ed una ostetrica – le persone chiamate in causa dall'indagine del sostituto procuratore Maria Colucci, ora conclusa, sulla morte di un neonato, avvenuta al Rummo all'alba del 2 giugno del 2019. Condotta dai carabinieri, era stata avviata dopo la denuncia dei genitori del piccolo, di Benevento, assistiti dall'avvocato Mario Itro - per il nonno l'avvocato Antonio Leone-. Ai due indagati, difesi dagli avvocati Angelo Leone, Giovanna Coppola e Giuseppe Pica, viene contestata, a vario titolo, la presunta non adeguata valutazione del tracciato cardiografico, alla quale sarebbero seguiti tre tentativi di espulsione del feto con l'utilizzo della ventosa.

Tutto ciò, secondo gli inquirenti, avrebbe ritardato l'ingresso della gestante in sala operatoria, dove le era stato praticato un taglio cesareo con il quale Andrea era venuto al mondo. Era la sera del 30 maggio, il bimbo – sostiene la Procura – era “gravemente asfittico e con un quadro clinico gravemente compromesso” che ne aveva reso indispensabile il ricovero nel reparto di Terapia intensiva neonatale, dove il suo cuoricino si era fermato per sempre dopo le 5 del 2 giugno.

Sette, tra ginecologi e ostetrici, coloro che erano stati 'avvisati' in vista dell'autopsia, affidata ai dottori Lamberto Pianese e Giuseppe De Masellis. Un esame per il quale erano stati nominati anche i dottori Fernando Panarese e Maurizio Bresadola, per le parti offese, e i dottori Antonio Chiantera, Pietro Tarsitano,Teresa Suero e Michele Selvaggio, per quanti erano stati tirati in ballo. La posizione di cinque di loro è stata proposta per l'archiviazione, a differenza degli altri due.

Gli indagati hanno ora venti giorni a disposizione per chiedere di essere interrogati o produrre memorie difensive, poi il Pm procederà alle eventuali richieste di rinvio a giudizio.