Cattivissimo sì, ma non maleducato: buona Pasqua a tutti

Ogni tanto un sorriso è importante

cattivissimo si ma non maleducato buona pasqua a tutti
Benevento.  

"Sti c... di russi sono pieni di soldi e cattiveria...". E' la frase, poi rilanciata anche dalla satira, pronunciata in dialetto napoletano da uno dei personaggi più famosi della serie televisiva 'Gomorra'. C'è poca voglia di scherzare in questa fase che sembra non terminare mai, eppure ogni tanto un sorriso è importante: apre il cuore alla speranza.

Ecco perché, a scanso di equivoci, e ricorrendo ad un pizzico di leggerezza che serve eccome, preciso che non sono russo e non sono pieno di soldi. Ma di cattiveria sì. L'ho affinata soprattutto frequentando i social, la vera palestra di vita, l'unica università che davvero conti in questo Paese. Forma ogni minuto specialisti nei più disparati settori della conoscenza, concorre a creare autentici esperti delle cose che devono fare gli altri, senza preoccuparsi di ciò che dovrebbero fare loro, ammesso che ci riescano.

E' questa la scuola alla quale mi sono addestrato, è qui che ho capito quanto sia diffusa in una realtà provinciale come quella sannita, simile a tante altre ma con una sua specificità, l'arte della cattiveria. Quella che mi spinge ad emulare – siamo una minoranza, per fortuna, ma con un suo peso - coloro che se la prendono con gli insegnanti dei loro pargoli che non riconoscono, premiandoli con il massimo dei voti, il bacio e la genuflessione, la trasmissione ereditaria dei geni dell'intelligenza e della superiorità dei padri.

Gente che come me mangia pane e veleno, che si tormenta all'idea, oltremodo foriera di frustrazione, che la comunità non ne apprezzi le virtù che dovrebbe al contrario celebrare. Perchè loro, come me, sono gli unici che sanno di sapere, che hanno conquistato – non io - un pezzo di carta con il quale erano sicuri che sarebbero piovuti, perché dovuti, tributi ed omaggi a gogò.

Sono gli stessi che accusano gli altri di essere raccomandati, che hanno sempre un retropensiero allusivo e malizioso rispetto ad un risultato positivo che non li riguarda, magari ottenuto da chi reputano pronto, al massimo, a stendere il tappeto rosso al loro passaggio.

Rosi dall'invidia, vomitano bile a profusione e, come chi scrive, sono sempre disponibili ad assumere posizioni dissonanti non nel segno della convinzione, ma della necessità di apparire sempre distanti dai giochi di potere ai quali ambiscono di poter partecipare. E ci restano male se nessuno pensa a loro.

Fanno, come me, gli indignati in rete, salvo poi comportarsi, quando è il momento, in modo diametralmente opposto. Perché, questo è il nostro motto, l'importante è sembrare diversi e controcorrente, non esserlo. Per quello c'è sempre tempo, figurarsi. Ora basta con le confessioni, è il momento degli auguri, a tutti. Buona Pasqua, senza esclusione. Senza alcuna forma di buonismo. Cattivissimo, certo, ma non maleducato.