La Campania ed i numeri dei vaccini

Intervento dell'avvocato Gino De Pietro

la campania ed i numeri dei vaccini
Benevento.  

Riceviamo e pubblichiamo un intervento dell'avvocato Gino De Pietro, riservato ai numeri delle vaccinazioni in Campania.

"Il 2 maggio la Repubblica dà la notizia che in Campania sono state somministrate oltre 1.700.000 dosi di vaccino col risultato che i vaccinati con ciclo completo, cioè coloro che hanno ricevuto entrambe le dosi, sono circa mezzo milione, per la precisione 497.495, mentre i vaccinati con la prima dose arrivano a 1.256.549.

Poiché la popolazione della Campania, secondo i dati ufficiali aggiornati al 31.1.2021 è pari a 5.678.269 persone, risolvendo una semplice proporzione si ottiene che la percentuale di soggetti che hanno ricevuto almeno la prima dose è pari al 22,78%, mentre la percentuale di soggetti che hanno completato il ciclo vaccinale è pari all’8,77%.

La Fondazione Gimbe, che elabora i dati relativi alla pandemia e alla campagna vaccinale, riporta, nel suo sito internet ufficiale, dei grafici aggiornati al 4 maggio dai quali risulterebbe che la Campania avrebbe somministrato la prima dose solo al 14,1% della popolazione e anche la seconda dose al 9,1% della popolazione.

La Fondazione Gimbe specifica, in calce ai grafici, che si tratta di elaborazioni su dati del Ministero dela Salute, Commissario Straordinario Covid 19.

Poiché, sempre secondo la Fondazione Gimbe, in media in Italia sarebbero stata somministrata la prima dose al 14,1% della popolazione e la seconda al 10,7% della popolazione, la Campania risulterebbe aver somministrato un numero minore di dosi in percentuale rispetto alla media italiana, collocandosi in penultima posizione, a pari demerito con Calabria e Puglia, per i dati relativi alla seconda dose, e in quattordicesima posizione, per i dati relativi alla prima dose.

Il condizionale è d’obbligo, visto che i dati pubblicati da Repubblica rilanciano quelli diffusi direttamente dalla Regione Campania con il consueto specchietto riepilogativo con tanto di numeri, categorie e percentuali specifiche.

Se sono veri i dati editi da Repubblica sulla base della fonte ufficiale dell’Unità di Crisi Regionale, ufficio competente in materia, allora la Campania, sempre se gli altri dati elaborati dalla Fondazione Gimbe fossero corretti, sarebbe la prima regione in Italia per percentuale di vaccinati con prima dose, mentre resterebbe in penultima posizione quanto a percentuale di vaccinati anche con seconda dose, scivolando al di sotto di Puglia e Calabria.

Se così fosse, allora, ne dovremmo dedurre che la Regione Campania avrebbe scelto di seguire la logica inglese di aumentare al massimo la platea dei vaccinati con prima dose al fine di contenere il più possibile gli effetti gravi del virus. Scelta che, peraltro, non solo è stata vincente in Gran Bretagna, come dimostrano i dati, ma pare abbia avuto effetti positivi anche in Campania, come risulta dalla flessione dell’indice di contagio e dalla diminuzione di ricoveri e terapie intensive.

Dovremmo anche dedurre che la Campania è molto avanti, rispetto alla media nazionale, nella campagna vaccinale, collocandosi in prima posizione nella statistica percentuale della somministrazione della prima dose, superando, e anche di molto, regioni con spesa sanitaria pro capite più alta, come le regioni del tanto rimpianto – almeno da alcuni di loro – Lombardo-Veneto.

Se poi fosse vero anche quanto afferma da tempo il presidente della regione Campania quando accusa lo Stato di aver fornito alla Campania una quantità di dosi percentualmente inferiore rispetto alla popolazione in confronto a quello inviato ad altre regioni, allora sarebbe ancora più grave: la regione più efficiente del paese sarebbe stata penalizzata nella sua possibilità di rendere immuni i cittadini da una sperequazione nell’attribuzione delle dosi vaccinali!

Non so bene quanti deputati, senatori, sindaci, consiglieri regionali, e mi fermo qui, elegga la regione Campania. Mi chiedo quanti di loro siano interessati a capire quale sia la reale situazione, se quella indicata dalla Fondazione Gimbe o quella diffusa dall’Unità di Crisi Regionale, e ad assumere le adeguate iniziative per difendere i cittadini di cui dovrebbero rappresentare diritti e legittime aspettative in ordine alla questione centrale in questo momento: la vaccinazione massiccia della popolazione per renderla immune dal virus e poter riprendere le normali attività sociali, economiche, culturali e politiche.

È troppo chiedere a costoro di esercitare il munus che fu loro affidato a seguito di lunghe ed estenuanti campagne elettorali in cui ebbero a promettere di tutto e di più?"