Dipendente Tribunale aggredita, minacciata da ex compagno: lei ritira la querela

Per un 43enne non doversi procedere per stalking e violazione di domicilio. Ora anche per lesioni

dipendente tribunale aggredita minacciata da ex compagno lei ritira la querela
Benevento.  

AGGIORNAMENTO 7 SETTEMBRE

Non doversi procedere per remissione della querela. E' quanto deciso dal giudice Sergio Pezza, dopo aver escluso l'aggravante contestata, per il 43enne di Benevento che a giugno era stato rinviato a giudizio per lesioni alla compagna, dipendente del Tribunale. Nella stessa occasione per l'uomo, difeso dall'avvocato Antonio Leone, il gup Maria Di Carlo aveva dichiarato il non doversi procedere per stalking e violazione di domicilio.

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Lei, una dipendente del Tribunale, ha rimesso dinanzi al gup Maria Di Carlo, sostenendo che si sono riappacificati e che adesso tutto fila liscio, la querela presentata nei confronti del compagno.

Una scelta che si è tradotta per un 43enne di Benevento, difeso dall'avvocato Antonio Leone, nel non doversi procedere nei suoi confronti deciso dal gup Maria Di Carlo rispetto alle imputazioni di stalking e violazione di domicilio, e nel suo rinvio a giudizio – processo il 7 settembre - per lesioni. Quelle che, secondo l'accusa, avrebbe provocato con un forte schiaffo al volto della donna, giudicata guaribile in due giorni.

Era il 12 novembre del 2019, quel giorno – secondo la ricostruzione degli inquirenti – l'allora 41enne aveva raggiunto sul luogo di lavoro la malcapitata, che da ottobre tormentava, dopo la fine della loro relazione, con offese, minacce, chiamandola con insistenza sul cellulare, anche di notte, controllandola sui social e presentandosi spesso a casa.

Una volta in ufficio, avrebbe alzato con violenza la scrivania alla quale sedeva, prima inveendo verbalmente contro di lei, poi aggredendola fisicamente, spingendola, strattonandola e colpendola al viso. Non è finita: tra il 14 ed il 16 febbraio del 2020 l'uomo si sarebbe impadronito delle chiavi della macchina della ex, allontanandosi al volante, poi si sarebbe introdotto nella sua abitazione, forzandone il portoncino d'ingresso della tavernetta, e l'avrebbe nuovamente schiaffeggiata mentre stava chiedendo aiuto al 113.

Una situazione che era era costata al 43enne, nel marzo del 2020, il divieto di avvicinamento disposto dal gip Gelsomina Palmieri in una inchiesta del sostituto procuratore Maria Colucci, della sezione di pg della Polizia presso la Procura e della Squadra mobile. Una misura successivamente aggravata con quella del divieto di dimora a Benevento. Questa mattina l'udienza preliminare ed il passo indietro della parte offesa. Ora è tutto a posto, non ci sono più problemi.