False disoccupazioni, 4 beneficiari in silenzio. E un imputato cita 63 testimoni

Facoltà di non rispondere perchè indagati, con altri 82, in un procedimento connesso

false disoccupazioni 4 beneficiari in silenzio e un imputato cita 63 testimoni

Processo a nove persone, un consulente di due imputati: esistenti ed operative alcune società indicate come cartiere

Benevento.  

Ne erano stati convocati una decina, ma solo in quattro hanno risposto all'appello. E quando si sono seduti dinanzi al Tribunale, assistiti dagli avvocati Vincenzo Sguera ed Angelo Leone, tutti si sono avvalsi della facoltà di non rispondere perchè indagati in un procedimento connesso.

Si tratta di quattro degli ottantasei presunti beneficiari delle condotte al centro del processo nato dall'inchiesta del sostituto procuratore Maria Gabriella Di Lauro e della guardia di finanza su una truffa in materia di indennità di disoccupazione. La loro posizione è stata stralciata, a maggio l'attività investigativa si è conclusa.

A giudizio ci sono invece nove persone – una decima è deceduta, un'altra ha patteggiato – nei confronti delle quali è stata prospettata l'accusa di associazione per delinquere (vengono contestati, a vario titolo, anche truffa aggravata ai danni dello Stato, reati tributari, riciclaggio e autoriciclaggio). Una presunta organizzazione di cui viene ritenuto promotore e dominus Cosimo Tiso, 53 anni, di Sant'Angelo a Cupolo.

Come più volte ricordato, nel mirino è finito un reticolo di società, definite cartiere, che sarebbero servite da un lato per utilizzare ed emettere fatture per operazioni inesistenti e, dall'altro, adoperate per l'assunzione fittizia di personale, per consentire la percezione indebita di indennità di disoccupazione in seguito al licenziamento. Indennità “accreditate sui conti correnti accesi dai beneficiari e versate in tutto o in parte ai vertici” dell'associazione.

Un modus operandi che avrebbe consentito di creare crediti fittizi di imposta da compensare con i versamenti contributivi dovuti per le false assunzioni. Costi mai sostenuti, dunque, ma così sarebbero state gettate le basi per assumere un gran numero di dipendenti, per poi licenziarli e permettere loro di percepire le indennità.

L'udienza di questa mattina è stata anche occupata dalla deposizione di un consulente indicato da due imputati, che, a parere dei difensori, è riuscito a dimostrare l'esistenza e l'operatività di alcune società cartiere.

Il 14 luglio il prossimo appuntamento in aula, per il quale saranno citati 63 testimoni indicati da Tiso. Sono impegnati nella difesa gli avvocati Ettore Marcarelli, Andrea Imperato, Antonio Leone, Federico Paolucci, Massimiliano Cornacchione, Mario Villani e Domenico Cristofaro.