Piante di cannabis sul Calore: tre già condannati, arrestati con altri cinque

Tutti ai domiciliari su ordine del gip Di Carlo in una inchiesta del pm Capitanio e dei carabinieri

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Telese Terme.  

E' una vicenda per la quale a metà giugno quattro persone sono già state condannate con rito abbreviato a pene, sospese, tra i 6 e gli 8 mesi. E' quella delle 13 piante di cannabis coltivate in una zona impervia nelle vicinanze delle sponde del fiume Calore, che i carabinieri della Stazione di Telese Terme avevano scovato nel settembre del 2020.

All'epoca erano stati arrestati quattro giovani telesini – erano poi tornati in libertà – la cui posizione è stata giudicata, come detto, dal gup Vincenzo Landolfi. I nomi di tre di loro - due 22enni e un 24enne, difesi dall'avvocato Giuseppe Maturo- ritornano nell'ordinanza eseguita questa mattina dai militari: l'ha firmata il gip Maria Di Carlo su richiesta del sostituto procuratore Marilia Capitanio, disponendo gli arresti in casa, complessivamente, per otto indagati, assistiti, tra gli altri, dagli avvocati Silvio Falato e Carmela Amato.

Si tratta di un 20enne, un 24enne, un 19enne, di Telese,un 20 e un 21enne residenti a Milano. Sono stati chiamati in causa, a vario titolo, per coltivazione, detenzione al fine di spaccio e cessione a terzi (anche di minore età), di marijuana e hashish, nel periodo da luglio a ottobre 2020. Per i tre già condannati la contestazione va fino al 10 settembre del 2020, quando erano stati arrestati.

In una nota del Procuratore Aldo Policastro si legge che il prosieguo dell'attività investigativa sull'episodio ricordato, avrebbe consentito di identificare, attraverso le immagini di una telecamera piazzata nella zona, “ulteriori soggetti coinvolti anch’essi nella coltivazione e cura della medesima piantagione, e di acquisire “gravi indizi di colpevolezza in ordine alla continuativa consegna di sostanze stupefacenti ai clienti, previo contatto telefonico, ed avvalendosi anche della intermediazione di terzi”. Un lavoro scandito anche da “attività tecniche, servizi di Ocp e controlli culminati, in alcuni casi, anche con il recupero di sostanza stupefacente”, dall'escussione dei clienti, tutti segnalati come assuntori alla Prefettura di Benevento; l’individuazione di alcuni soggetti è stata possibile anche grazie alla conoscenza personale da parte della P.G. operante”.