Gli allarmi meteo e i sindaci

Intervento dell'avvocato Gino De Pietro

gli allarmi meteo e i sindaci
Benevento.  

Riceviamo e pubblichiamo un intervento dell'avvocato Gino De Pietro

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"L’autunno è ormai abbondantemente arrivato portando con sé il cattivo tempo: pioggia, vento, qualche volta freddo, non ancora gelo e neve, ma potrebbero arrivare anche questi a breve.

Un tempo questi fenomeni atmosferici venivano considerati normali e, specie alle scuole elementari, fatti oggetto di letture e di poesie. A San Martino si alternavano descrizioni di paesaggi invernali e, più in là, immagini della primavera che tornava.

Oggi, invece, non appena aprono le scuole, l’interrogativo del giorno è: che allarme verrà diramato stasera? Che farà il sindaco? Chiuderà le scuole o no? Tutte o solo alcune? E perché il sindaco di Benevento – si fa per dire – ha chiuso e quello di Napoli – si fa per davvero – non le ha chiuse?

Ci sono anche correnti di “pensiero studentesco” che affollano i social con richieste sempre più stringenti ai sindaci perché chiudano le scuole, senza neanche celare il fine ultimo: interrogazione di Matematica alle porte, compito in classe di Italiano in programma e così via.

Siamo alla scuola juke-box: si va quando fa più comodo, scegliendo il brano – la materia – più gradita ed evitando i “polpettoni”, un tempo le canzoni di Sergio Endrigo, oggi Matematica, Italiano, Latino, Fisica e altro ancora.

Certo non è facile agire bene in una società dove la scuola viene considerata poco e trattata come la prima attività che si può chiudere e l’ultima che si deve riaprire.

Il neo sindaco di Napoli, però, prof. Gaetano Manfredi, già ministro, discostandosi dal suo predecessore, ha dato un forte segnale di dignità dell’istruzione e di volontà di amministrare la città senza adagiarsi supinamente sulla soluzione più comoda, rifiutandosi di chiudere scuole e università a Napoli in occasione del recente allarme arancione diramato dalla Protezione Civile, riaffermando non solo la strategica importanza dell’istruzione pubblica ma anche il fatto che amministrare significa esercitare dei poteri e accettarne le responsabilità senza comode fughe e inaccettabili “deleghe in bianco”.

Il sindaco riconfermato di Benevento si è, invece, affrettato a “giustificare” la sua mancata chiusura delle scuole in città essendo stato diramato solo un allerta giallo, promettendo solennemente – promissio boni viri, come tutti sanno, est obligatio – che non appena si fosse data l’occasione di un bell’allarme arancione, avrebbe subito chiuso tutto!

Se la legge avesse voluto che all’allerta arancione conseguisse la chiusura di tutte le scuole e le università l’avrebbe detto, mentre invece una tale norma non esiste per cui è l’autorità di governo e, per i singoli comuni, il sindaco, che può assumere la decisione di chiudere le scuole che dovrebbe fondarsi sull’analisi della concreta situazione di rischio delle attività a chiudersi.

Mi permetto di fare un solo esempio, per non tediare i lettori: se l’allarme è fondato sul rischio di esondazione fluviale, il sindaco dovrebbe chiudere i sottopassi posti a quota inferiore al fiume, le strade che lo costeggiano, le attività commerciali che sono site in zona, il traffico veicolare nei pressi, mentre non ha nessun senso chiudere le scuole, specie quelle poste a notevole distanza dal fiume e a quota di molti metri più alta, in quanto, dalla fisica elementare si sa che l’acqua scende e non sale, ammenocchè non la si porti con l’ascensore o con una pompa idraulica.

Se, poi, ancor meglio, il sindaco e la sua amministrazione, recentemente rinnovata, facessero manutenzione degli alberi, delle fogne e delle strade, ripulissero la anse dei fiumi, non lasciassero andare in rovina gli edifici scolastici e facessero ogni altra attività necessaria e opportuna alla sicurezza, probabilmente non sarebbe neanche necessario prendere in considerazione chiusure traumatiche ed antieconomiche.

Se il sindaco ha dei dubbi può avvalersi delle notevoli professionalità giuridiche sia della sua giunta che della maggioranza consiliare per farsi coadiuvare nella scelta delle soluzioni legittime ma anche amministrativamente utili alla cittadinanza.

Quanto alle soluzioni tecniche, mi risulta che dispone di valentissimi tecnici sia nel personale che nella compagine appena uscita dalle elezioni per cui troverà certamente soluzioni adeguate ai problemi che l’amministrare quotidiano impone.

In questo quinquennio appena iniziato, mi permetto di pensare, e potrò sbagliare, i cittadini vorrebbero meno telefonate, meno paternalismo e più azione concreta.

Faccia in modo il sindaco che le scuole, gli asili e l’università stiano aperte in sicurezza anche quando piove, tira vento e fa freddo e sarebbe più comodo starsene a casa a far nulla, purtroppo a scuola si va nella stagione fredda!

Ai ragazzi che lo tempestano di messaggi a cui non pare sia stata data una chiara risposta, dal mio punto di vista, consapevole di non avere alcun suffragio, mi permetto di suggerire di andare a vedere qualche vecchio film americano in cui giovani cinesi trasportano sui propri risciò sorridendo a fatica sotto il copioso sudore gli occidentali in vacanza, vestiti di comodi abiti di lino chiaro e con gli occhiali da sole.

Un domani, neanche lontano, se non imparano nulla e preferiscono starsene comodi a giocare con l’I-pad o la playstation invece di studiare, quell’immagine potrebbe ritornare attuale, solo con loro stessi a tirare il risciò che trasporta un simpatico cinese riccamente vestito con un bel paio di ray-ban sul naso!

Deus avertat!"