Appalti della Provincia, è di Di Maria il primo ricorso al Riesame

E' agli arresti domiciliari con altre sei persone. AGGIORNAMENTO: udienza il 10 dicembre

appalti della provincia e di di maria il primo ricorso al riesame
Benevento.  

Depositato questa mattina il ricorso curato dagli avvocati Antonio Leone e Giuseppe Sauchella contro l'ordinanza di custodia cautelare con la quale il gip Loredana Camerlengo ha disposto gli arresti domiciliari, ai quali è sottoposto dal 24 novembre, per il presidente della Provincia Antonio Di Maria, accusato di turbativa di gara e tentata induzione indebita a dare o a promettere altre utilità nell'inchiesta del sostituto procuratore Francesco Sansobrino e dei carabinieri sugli appalti della Provincia.

Di Maria si era avvalso della facoltà di non rispondere durante l'interrogatorio di garanzia, ma aveva rilasciato alcune dichiarazioni spontanee con le quali aveva negato qualsiasi ingerenza nella gara per i lavori di miglioramento dell'istituto Livatino di Circello per circa 1 milione di euro, e nelle due procedure indette dal Comune di Guardia Sanframondi, relative a interventi per la riduzione del rischio idraulico forestale degli alvei dei torrenti Ratello e Capuano, per circa 280mila euro. Rispetto alla vicenda di Circello aveva definito il senso di una conversazioni intercettata, mentre per quella di Guardia aveva affermato di aver incontrato il sindaco Floriano Panza, su sua sollecitazione, nei pressi della Rocca, e di non aver dato seguito ad alcune indicazioni.

Quanto all'ipotesi di tentata induzione indebita a dare o a promettere altre utilità ravvisata nelle presunte pressioni nei confronti dell'ex segretario generale Franco Nardone per “l'indizione di una procedura paraselettiva per l'affidamento temporaneo dell'incarico di dirigente dell'Area tecnica” a Giordano, aveva spiegato che le cose sarebbero andate in maniera totalmente diversa, e che la denuncia di Nardone -  è rappresentato dall'avvocato Italo Palumbo- sarebbe  il frutto dell'astio nei suoi confronti, per avergli comunicato che lo avrebbe confermato come segretario ma non come direttore generale.

Nelle prossime ore arriveranno i ricorsi delle altre sette persone alle quali era stata applicata la stessa misura – gli arresti in casa – : Nicola Laudato (avvocati Vincenzo Regardi e Fausto Parente), 51 anni, di Campolattaro, Angelo Carmine Giordano (avvocati Massimo Di Tocco e Mauro Carrozzini), 61 anni, di Solopaca, Raffaele Pezzella (avvocati Claudio Sgambato e Nando Letizia), 65 anni, di Casal di Principe, Giuseppe Della Pietra   (avvocato Giovanni Esposito) , 62 anni, di Nola, Michelantonio Panarese (avvocato Angelo Leone), 53 anni, sindaco di Buonalbergo e dipendente della Provincia, e Antonello Scocca, 57 anni, di Benevento – entrambi difesi dall'avvocato Angelo Leone-, che avevano scelto di restare in silenzio. A completare l'elenco, Mario Del Mese (avvocati Camillo Cancellario e Cecchino Cacciatore), 43 anni, di Salerno, che, contrariamente agli altri, aveva risposto alle domande, ottenendo il ritorno in libertà con l'obbligo di firma.

Ancora attesa, invece, per la decisione del Gip dopo gli interrogatori dei dieci indagati colpiti dal divieto temporaneo di contrattare con la pubblica amministrazione. In silenzio erano rimasti Carlo Camilleri, 72 anni, di Benevento, Nicola Camilleri, 39 anni, di Benevento – entrambi difesi dall'avvocato Angelo Leone – ,Gianvincenzo Petriella (avvocato Antonio Leone), 48 anni, di Circello, Pietro Antonio Barone, 47 anni, di Circello, Franco Coluccio, 72 anni, di Buonalbergo, Antonino Iannotti, 40 anni, di San Lorenzo Maggiore, tutti assistiti dall'avvocato Roberto Prozzo, Antonio Sateriale (avvocato Valeria Crudo), 51 anni, di San Giorgio del Sannio, Gaetano Ciccarelli (avvocato Emiliano Iasevoli), 64 anni, di Napoli. Dichiarazioni spontanee per Nicola Camilleri, Petriella e Ciccarelli , mentre avevano risposto Antonio Fiengo (avvocato Clemente Biondi), 44 anni, di Ercolano, e Sabino Petrella (avvocato Andrea De Sanctis), 55 anni, di Sant'Angelo a Cupolo.