Sospetto caso di tubercolosi carcere Airola. Direttrice Adanti: nessun allarme

Dopo nota del Sappe, la numero uno dell'istituto di pena spiega: messe in pratica tutte le procedure

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Benevento.  

Sul sospetto caso di tubercolosi di un giovane detenuto nel carcere minorile di Airola, di cui stamani ha dato notizia il Sappe con un comunicato stampa, interviene la direttrice dell'Istituto di pena, Marianna Adanti che tranquillizza sia i detenuti che gli agenti. In particolare la dottoressa Adanti annuncia di aver preventivamente, nella giornata di ieri, disposto una sanificazione di tutti i locali dell'istituto di Airola.

La direttrice ripercorre poi la vicenda chiarendo innanzitutto “che il giovane detenuto si trova tutelato e in isolamento sanitario, fino all'esito delle analisi definitive. Non ha contatti con nessuno ed è costantemente vigilato da personale che indossa, ovviamente, tutti i dispositivi di protezione individuale previsti in questi casi”.

Nessun problema, dunque, per gli altri detenuti e per coloro che lavorano nel carcere anche perchè, come spiega la dottoressa Adanti, “immediatamente sono state adottate tutte le misure essendo il giovane arrivato “con un test di Mantoux positivo. Sia la Tac che un Rx al torace hanno invece restituito un esito, fortunatamente negativo. Il detenuto resterà – conclude la direttrice del carcere di Airola – in isolamento fino a quando non sarà possibile fare l'esame definitivo dell'espettorato”.

Sulla richiesta del Sappe di trasferire in ospedale il giovane detenuto, la dottoressa Adanti ha spiegato “che in Campania non c'erano posti disponibili nelle strutture abilitate a ricevere quel tipo di paziente che sarebbe quindi dovuto essere ricoverato fuori regione e peraltro accompagnato dagli agenti”.