Medico muore per infezione da ascessi dentali pochi giorni prima del compleanno

Benevento. Chiesto il processo per 4 dottori e due infermieri San Pio, uno sceglie rito abbreviato

medico muore per infezione da ascessi dentali pochi giorni prima del compleanno
Benevento.  

Proseguirà il 26 marzo l'udienza preliminare a carico di quattro dottori e due infermieri del San Pio di cui il pm Stefania Bianco ha chiesto il rinvio a giudizio nell'inchiesta sulla morte di un medico di Cautano avvenuta il 22 aprile 2023, pochi giorni prima che festeggiasse i 70 anni, per una infezione generalizzata che sarebbe stata scatenata da cinque ascessi dentali.

Si tratta di Roberto Pocino, Francesco De Giulio, Cosimo Mazzone (attraverso l'avvocato Raffaele Scarinzi ha chiesto di essere giudicato con rito abbreviato), Arturo Lamparelli, e degli infermieri Luca Crisci e Rosaria Tramontano, difesi dagli avvocati Mario Chiusolo, Sergio Rando, Vincenzo Sguera, Gianna Posillico.

Come più volte ricordato, ad innescare l'indagine era stata la denuncia dei familiari della vittima, assistiti dall'avvocato Angelo Leone. Secondo una prima ricostruzione, poiché accusava dolori ai molari di destra, il malcapitato era stato visitato al San Pio, dove gli era stato diagnosticato un ascesso dentale per il quale gli era stata prescritta una terapia antibiotica. Inoltre, gli era stata ordinata una ortopantomografia che aveva restituito la presenza non di uno, ma di cinque ascessi dentali.

Nonostante la cura, il gonfiore era aumentato, ecco perchè il paziente aveva raggiunto il pronto soccorso del San Pio: era stato ricoverato e operato il 28 marzo. Le sue condizioni non sarebbero però migliorate, poi il giorno dopo sarebbe stato dimesso. Era rientrato a casa, dove era però rimasto poco perchè il 30 marzo era stato costretto a tornare in ospedale. Il 5 aprile una nuova operazione, poi, visto lo stato nel quale si trovava, probabilmente, per il propagarsi dell'infezione, il trasferimento, nella notte tra il 7 e l'8 aprile, al Cardarelli di Napoli. Era stato subito operato, poi era passato in rianimazione, dove era rimasto fino al momento del decesso.

Immediata la denuncia ai carabinieri, la Procura di Napoli aveva disposto l'autopsia, all'esito della quale, aveva escluso ogni responsabilità in capo ai sanitari del Cardarelli ed aveva interessato l'ufficio inquirente sannita.