Tentato omicidio della ex, Nicola Fallarino condannato a 10 anni

Benevento. Rito abbreviato, la sentenza per il 41enne

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Benevento.  

Il procuratore Gianfranco Scarfò aveva chiesto la concessione delle attenuanti generiche ed una pena di 10 anni e 6 mesi, l'avvocato Benedetta Masone, per la parte civile, la dichiarazione di responsabilità dell'imputato. Mentre l'avvocato Domenico Esposito aveva evocato l'aberratio delicti (una rapina diventata per errore un tentato omicidio), il minimo della pena per due addebiti (rapina e porto illegale d'arma) e la derubricazione dell'accusa di estorsione in quella di esercizio arbitrario delle proprie ragioni.

Pochi minuti fa la sentenza del gup Salvatore Perrotta, che, ritenuta l'equivalenza tra attenuanti generiche ed aggravanti, ha con rito abbreviato condannato a 10 anni Nicola Fallarino, 41 anni, di Benevento, di recente diventato un collaboratore di giustizia.

Fallarino è stato riconosciuto come presunto mandante del tentato omicidio aggravato dalla premeditazione (per lui anche le accuse, sempre in concorso, di rapina e porto illegale di arma) della ex compagna, Annarita Taddeo (parte civile con l'avvocato Benedetta Masone, per lei il risarcimento dei danni in separata sede), che, dopo essere stata centrata da un colpo di pistola alla fronte, si era miracolosamente salvata.

Un delitto che avrebbe ordinato perché non avrebbe tollerato l’interruzione della relazione e dei colloqui in carcere da parte della donna, e la nuova vita sentimentale della stessa. Per questo avrebbe preteso che lei abbandonasse l’appartamento in cui avevano convissuto e il bar, che considerava suoi.

La vicenda

Come più volte ricordato, i fatti risalgono all'11 novembre 2023, si erano verificati poco dopo le 6, al rione Libertà. Secondo una prima ricostruzione, uscita di casa con il cane per andare al lavoro nel bar che gestiva, la 32enne si era trovata di fronte, sul pianerottolo, un uomo che, volto coperto da un casco, aveva fatto fuoco con una 635 ed aveva spinto la malcapitata all'interno dell'appartamento, sottraendole due telefonini e la somma di 2mila euro che custodiva nella borsa.

Poi era fuggito in sella ad un motorino, facendo perdere le sue tracce. Soccorsa, la malcapitata era stata trasportata al San Pio ed operata, riuscendo a scamparla. Una vicenda al centro di una inchiesta della Squadra mobile che, tra dicembre e gennaio, è stata scandita da alcune importanti novità: il rinvenimento di una 6.35 in una fossetta fognaria in via Labruzzi, a Capodimonte, e gli accertamenti tecnici sull'arma e, alla ricerca di impronte, che non erano state rilevate, sul motociclo usato, che era stato ritrovato successivamente, abbandonato in strada.

Appuntamenti in vista dei quali erano state 'avvisati' Salvatore G., 38 anni, di Benevento, difeso dall'avvocato Claudio Fusco, indicato come colui che avrebbe sparato, al quale avrebbero offerto supporto logistico, Matteo V., 30 anni, di Ceppaloni, Antonio B., 49 anni, e Alessia P., 44 anni, di Benevento, assistiti, nell'ordine, dagli avvocati Marianna Febbraio, Antonio Leone e Fabio Ficedolo.