Nessun processo per bancarotta per le dieci persone tirate in ballo dall'indagine del pm Patrizia Filomena Rosa e della guardia di finanza sulla gestione del Consorzio agrario provinciale.
Il gup Maria Di Carlo ha infati dichiarato il non luogo procedere, perchè il fatto non sussiste, nei confronti di Giacomo Papa e Valentina Rettino, commissari liquidatori, rispettivamente, dal 2 dicembre del 2009 all'8 novembre del 2013 e dall'8 novembre del 2013 al 12 novembre del 2019; Luigi Muraca, Giulio Vecchione, Giovanna Razzano, componenti del Comitato di sorveglianza liquidatori; Gianluca Scarponi e Mara Pepe, componenti dell'Autorità di vigilanza; Nicola De Girolamo, direttore generale e commissario ad acta del Consorzio dal 2001 al 2018; Fabio Corda, commissario ad acta del Consorzio, Maurizio Boffa, attestatore del Consorzio, difesi dagli avvocati Salvatore Verrillo, Sergio Rando, Angelo Leone, Anselmo Torchia e Pietro Chiodo, Luigi Giuliano, Pietro Farina, Mario Antinucci, Vincenzo Gatti e Nazzareno Lanni.
Intorno alle 14 la lettura della decisione del giudice, accolta con una comprensibile commozione; in particolare, da Valentina Rettino, che è scoppiata in lacrime.
I fatti contestati
Come più volte ricordato, nel mirino degli inquirenti era finita la presunta distrazione e dissipazione di somme di denaro riconducibili al Consorzio, in liquidazione coatta amministrativa dal 1996, che avrebbe creato problemi alla massa creditizia. Attenzione puntata, inoltre, sulla tenuta dei libri e delle scritture contabili, che non avrebbe reso possibile la ricostruzione del patrimonio e la movimentazione degli affari, e sull'esecuzione di pagamenti a favore di alcuni dei creditori.
Tutto ciò, sosteneva la Procura, avrebbe determinato il consolidamento e l'incremento di una rilevante sproporzione tra attivo e passivo- con debiti pari a oltre 62 milioni di euro e risorse disponibili per circa 27 - e la formazione di uno stato di insolvenza irreversibile che avrebbe dovuto determinare gli organi del Consorzio alla richiesta di scioglimento. Invece, sarebbe stato perpetrato, anche attraverso le istanze di concordato, tutte rigettate, l'esercizio provvisorio del Consorzio.
Una ricostruzione contrastata dalle difese nel corso di una udienza preliminare andata aventi per un anno e mezzo, scandita anche dagli interrogatori degli imputati. Due le parti civili. Il Consorzio agrario con l'avvocato Luca Pallotta e l'avvocato Vincenzo Megna (limitatamente ad un addebito di falso) , rappresentato dall'avvocato Vincenzo Zahora.
