Nessun ristorante o locale sequestrato a Benevento. E' il punto fermo di una inchiesta della Procura di Cassino, dei carabinieri di Pontecorvo e della guardia di finanza di Frosinone che è stata scandita oggi dall'esecuzione di un provvedimento cautelare reale che non ha interessato il capoluogo sannita. Dove invece le fiamme gialle hanno perquisito l'abitazione di un 44enne, portando via un telefonino ed alcuni documenti.
E' una delle cinque persone - le altre sono di Pontecorvo, Roccasecca e Roma-, nei confronti delle quali sono state avanzate le ipotesi di reato di associazione per delinquere finalizzata all'importazione illecita dall'estero di auto di grossa cillindrata e al reimpiego dei captali, con l'intestazione fittizia dei beni.
Difeso dall'avvocato Andrea De Longis, il 44enne è stato tirato in ballo per la gestione di un bar nella Capitale. I fatti vanno fino al 2022, nel mirino degli inquirenti il ruolo di un personaggio ritenuto vicino ai Casalesi e un presunto sodalizio operante – recita una nota - "prevalentemente nella provincia di Frosinone ma con ramificazioni e interessi economici estesi su tutto il territorio nazionale ed estero, anche attraverso l’utilizzo di società di riferimento con sedi legali ed operative anche nella Repubblica Federale di Germania”. Le risorse economiche sarebbero state state “impiegate per l’acquisizione o la costituzione di società ed attività commerciali, la cui titolarità veniva attribuita, fittiziamente, a soggetti notoriamente in difficoltà economica, al fine di eludere le disposizioni di legge ed agevolare il trasferimento di denaro ed altri beni in modo da ostacolare l’identificazione della loro provenienza delittuosa”.
L’attività investigativa avrebbe inoltre consentito di accertare "una evasione Iva di oltre 253mila euro e di procedere al sequestro delle quote di sette società, per un importo pari a oltre 500mil euro, di otto autovetture tra cui una Lamborghini Urus e al blocco di 57 rapporti finanziari".
