Non ho visto la Panda, ma due cinghiali ai quali ho sparato con la mia carabina

L'episodio di Dugenta, la versione del 55enne indagato per tentato omicidio di due 30enni

non ho visto la panda ma due cinghiali ai quali ho sparato con la mia carabina
Benevento.  

Quella Panda con i due uomini non l'ho vista, ho solo sparato a due cinghiali.

E' stata questa la versione offerta dal 55enne di Dugenta indagato per una ipotesi di tentato omicidio ai danni dei due 30enni compaesani, colpiti uno alla mano e l'altro all'addome. Assistito dall'avvocato Paolo Abbate, l'uomo è stato interrogato dal pm Marilia Capitanio e dai carabinieri, ai quali ha fornito la ricostruzione della vicenda.

E' un imprenditore agricolo con regolare porto d'arma e la possibilità di utilizzarla anche nei periodi non di caccia, per difendere i suoi terreni coltivati a mais dalle scorribande di animali selvaggi. Come i due cinghiali che quella mattina all'alba, alla contrada Lamia, l'agricoltore avrebbe messo nel mirino. Li avrebbe notati attraverso il visore telescopico della sua carabina a carica singola, poi aveva fatto fuoco. Sempre, ha aggiunto, senza rendersi conto della presenza della macchina con i due giovani a bordo, probabilmente ferma dietro una siepe che la divideva dai due ungulati che, non centrati, si erano allontanati.

Il 55enne era tornato a casa, dove l'avevano raggiunto i carabinieri, che l'avevano condotto in caserma per gli accertamenti. Dunque, a sentire l'indagato, un incidente, una fatalità che poteva trasformarsi in tragedia.

Tornando alla ricostruzione, se i fatti si sono svolti come ha raccontato il 55enne, il proiettile, nella sua traiettoria impazzita, dopo aver mancato i cinghiali, avrebbe attraversato la vegetazione e centrato la Panda, forando la carrozzeria e ferendo i due malcapitati: P. A. e I. C, quest'ultimo rappresentato dall'avvocato Ettore Marcarelli.