Ha innanzitutto descritto, seppure a fatica, la condizione nella quale versa. Da sette mesi dorme in strada, mangia ciò che riesce a rimediare alla Caritas, e si lava quando può. Quanto all'addebito che gli è stato mosso, e per il quale è finito in carcere, ha spiegato di non ricordare nulla, escludendo però di aver compiuto il gesto del quale è ritenuto il presunto responsabile.
Assistito dall'avvocato Simona Barbone, è stata questa la versione offerta al gip Maria Di Carlo, che lo ha interrogato, da Angelo M., 47 anni, di Benevento, il parcheggiatoreb abusivo arrestato dalla Mobile per tentata violenza sessuale di una ragazza. Mai fatto nulla di simile, ha insistito l'uomo, già sottoposto ad una perizia psichiatrica disposta nel processo a suo carico per l'aggressione ad un medico del San Pio.
Come è noto, i fatti risalgono alla serata dello scorso 12 giugno. Quando, in base alla ricostruzione degli inquirenti, avrebbe dapprima adocchiato la vittima, attirandone l’attenzione con frasi denigratorie e sessualmente esplicite, poi l'avrebbe rincorsa.
Una scena sotto gli occhi di alcuni passanti, uno dei quali l'aveva bloccato, impedendogli di raggiungerla e di concretizzare le intenzioni che gli sono state addebitate. Nonostante ciò, il 47enne avrebbe continuato a rivolgersi alla giovane con le stesse frasi, quindi avrebbe provato anche ad aggredire la madre della malcapitata, nel frattempo sopraggiunta, dandosi alla fuga quando aveva compreso che da lì a breve sarebbero arrivate le forze dell’ordine.
