Giro dell'Europa in bici: Francesco ed il tempo da vivere tutto perchè poi passa

Benevento. Dopo 2 anni il rientro in città del 34enne, festeggiato da familiari ed amici

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Benevento.  

Benedetto ragazzo, ma chi te l'ha fatto fare, verrebbe di chiedergli istintivamente. Ma domandarlo significherebbe non capire la passione e la tenacia e la 'filosofia' di Francesco Ciullo, 34 anni, gli ultimi due (e due mesi) trascorsi girando in bici, in lungo ed in largo, munito di una tenda da campeggio, i Paesi dell'Europa. Tranne uno: la Bielorussia di Lukashenko, dove non l'hanno fatto entrare.

Il suo rientro a Benevento viene festeggiato nel piazzale dell'area di servizio Ip in via Nenni. Una sorta di happening organizzato dal bar che sorge nell'impianto, con i titolari Antonio e Rossella, e Cinzia, Cosimo, Luca e Andrea che lavorano lì. La signora Cinzia gli è particolarmente affezionata, come ad un “figlio”. Palloncini rigorosamente tricolori, gli altoparlanti restituiscono alcune hit: Joe Cocker tutta la vita (de gustibus).

Cresce l'attesa, l'orologio segna mezz'ora di ritardo rispetto all'orario fissato. Eccolo, Francesco, in migliaia seguono il suo profilo Instagram 'Pedalando liberi', che rimanda ad una immagine bellissima: le gambe che mulinano sui pedali mentre respiri l'aria della libertà. Magari non è stato così in tutti posti che ha attraversato, ma questa è un'altra storia.

Indossa un casco che copre capelli lunghi biondi e barba, una maglietta e pantaloncini lunghi che lasciano immaginare polpacci innervati dalla resistenza: scende dalla sua due ruote che ha chiamato Alba e si concede agli abbracci. Ci sono familiari, amici, alcuni dei quali arrivati da Venezia, e curiosi. Applausi, le note di We are the champions si sentono anche a distanza. Trombette e festoni fanno il loro gioco.

E' emozionato, Francesco: sollecitato dalle domande dei cronisti, ricorda i 40mila chilometri percorsi, il “momento migliore: ogni giorno dopo la partenza il 23 maggio 2023”, e le inevitabili difficoltà. “Certo che ho avuto qualche attimo di scoraggiamento, ma sono testardo”, precisa. Definisce il Nord Europa il suo “posto del cuore”, annuncia che senz'altro ci saranno altri viaggi perchè quello appena concluso “mi ha completamente cambiato la vita”.

Un passato come tecnico informatico, spiega che “ci muoviamo troppo velocemente, con troppa programmazione e troppe comodità”. Il vicesindaco Francesco De Pierro e il consigliere delegato allo Sport Enzo Lauro si complimentano con lui, gli donano un libro sull'Arco di Traiano. Lui ringrazia, rivolge a tutti un augurio: “Viviamo senza frenesia e fino in fondo il tempo, perchè poi passa”. Un elogio della lentezza come frequenza sulla quale modulare le nostre esistenze. Bello, davvero bello: ma non per tutti. Intanto, bentornato.