“Né più mai toccherò le sacre sponde”, scriveva Ugo Foscolo in un sonetto dedicato a Zante, l'isola del mar Ionio che gli aveva dato i natali, nella quale non tornerà mai più. Un'isola greca nella quale è probabile non metterà più piede, ma per motivazioni diverse da quelle del poeta, un 27enne di Benevento, vittima di una brutta avventura con la sua fidanzata.
Assistito dall'avvocato Giovanni De Blasio, l'ha denunciata alla Procura, chiedendo di procedere nei confronti di alcune persone. Il racconto riguarda una vacanza di una settimana dalla fine di luglio agli inizi di agosto, per la quale viene presa a noleggio, per l'importo di 270 euro, una Toyota.
I fatti denunciati
Secondo quanto denunciato, I problemi nascono al momento della riconsegna del veicolo, perchè l'impiegato della società che l'ha noleggiato, lamenta i danni subiti dalla macchina, graffiata nella parte posteriore destra della carrozzeria. Il 27enne replica che i graffi erano preesistenti, come dimostra un video girato quando ha preso in carico l'auto.
Nulla da fare, l'addetto insiste, vuole 500 euro come risarcimento, a nulla servono gli inviti ad adire le vie legali. Dopo una discussione che dura un bel pezzo, i due turisti sanniti si avviano verso l'aeroporto, seguiti dall'impiegato, che intima loro di fermarsi e di dargli i soldi, afferrando la ragazza per un braccio.Tutto finito? Neanche per sogno. Dopo aver dialogato con il dipendente della società, l'addetta al controllo delle carte di imbarco stoppa i due italiani e spiega loro che prima devono risolvere la questione economica e poi potranno salire a bordo dell'aereo.
La protesta è inevitabile, i malcapitati sottolineano che si tratta di una vicenda civilistica tra privati, ma è inutile. Arriva un funzionario, comunica che non trattandosi di una vicenda interna allo scalo, i turisti, di cui vengono fotografate le carte di imbarco, possono accedere ai controlli di sicurezza. Il 27enne e la compagna raggiungono il gate indicato, lui telefona al suo avvocato, che gli consiglia, in caso di ulteriori problemi, di contattare l'ambasciata italiana.
Mentre stanno per imbarcarsi, i due giovani vengono avvicinati da due addetti alla sicurezza, che chiedono le loro generalità e di seguirli all'ingresso dell'aeroporto. Affermano che potranno partire solo dopo aver corrisposto la somma, e che in caso contrario sarebbero stati arrestati e condotti dinanzi ad un Tribunale. Facile immaginare la paura provata in quei momenti, il 27enne si trova di fronte il dipendente e, forse, il titolare della società. Rifiuta di soddisfare una richiesta che giudicata infondata – 550 euro e altri 100 per evitare la denuncia-, annuncia che sarà lui a rivolgersi alla polizia.
A quel punto, il suo interlocutore abbassa le pretese ed afferma che con 200 euro si può chiudere tutto. Gli addetti alla sicurezza precisano che se il pagamento sarà immediato, potranno salire a bordo dell'aereo, di cui viene ritardata la partenza. Il 27enne acconsente, lo accompagnano presso un bancomat dal quale preleva i 200 euro che dà all'impiegato della società di noleggio. I due turisti possono finalmente partire e tornare in Italia. Immediata la scelta della denuncia- querela, corredata dal filmato e dalla richiesta di acquisire le immagini delle telecamere dell'aeroporto.
