La sentenza era attesa oggi, dopo le arringhe degli ultimi due difensori, ma è slittata al 16 gennaio. Quando, dopo la replica del Pm, arriverà la decisione del Tribunale sulle quattordici persone chiamate in causa a vario titolo da un'inchiesta antiusura e antiestorsione della squadra mobile e della guardia di finanza.
Come anticipato da Ottopagine, il pm Giulio Barbato ha chiesto 11 anni e 6 mesi per Vincenzo Collarile, 66 anni, 8 anni per Pasqualino Parrella, 46 anni ( avvocati Angelo Leone e Grazia Luongo), 7 anni e 6 mesi per Armando Piscopo, 49 anni, 4 anni e 7 mesi per Ivano Nizza, 51 anni (avvocato Antonio Leone) e 10 anni e 4 mesi per Cosimo Parrella (avvocato Gerardo Giorgione), 50 anni, di Benevento, ai quali sono contestate, a vario titolo, le accuse di usura, estorsione e tentata estorsione .
Nel mirino sono finite le intimidazioni che il titolare di un agriturismo, parte civile con l'avvocato Luca Guerra, avrebbe subito. Sarebbe stato costretto, secondo gli inquirenti, a sborsare interessi usurari sulle somme avute in prestito per l'impossibilità, dovuta ad un protesto, di accedere al credito bancario. Un addebito di violenza privata – le minacce che sarebbero state rivolte alla presunta vittima– riguarda Piscopo, Nizza e Pasquale Parrella, poi tirati in ballo, al pari di Cosimo Parrella e Collarile, anche per l'esercizio abusivo dell'attività finanziaria: la concessione di prestiti.
Il Pm ha invece chiesto l'assoluzione, anche alla luce dell'inutilizzabilità delle intercettazioni, degli imputati di favoreggiamento per le dichiarazioni rese agli investigatori:Giuseppe Varesi, 63 anni, di Cautano, Giancarlo Insalaco, 61 anni, Claudio Borzillo, 61 anni, di Benevento, Carmine Palmino D'Andrea, 62 anni, di Pesco Sannita, Agostino Iannella,42 anni, di Torrecuso, Mario Iannella, 45 anni, di Torrecuso, Pasquale Iacovella, 59 anni, di Benevento, Massimo Fallarino, 58 anni, di Benevento, Michele Ciccone, 59 anni, di Montesarchio, difesi dagli avvocati Marcello D'Auria, Alberto Mignone, Angelo Leone, Grazia Luongo, Mauro Carrozzini, Benedetta Masone, Andrea Ricciardi e Fabio Ficedolo. L'assoluzione da alcuni capi di accusa è stata chiesta anche per Cosimo Parrella e Nizza.
