Una cornice naturale capace di infondere benessere, un tema importante come quello dell'ambiente e del clima, declinato in modo assolutamente affascinante. Un'amministrazione illuminata che collabora con un collettivo di giovani professionisti del settore artistico.
Sono gli ingredienti che da ormai cinque anni assicurano al Sannio una manifestazione innovativa e d'impatto. E' il Feo Fest 2025, il festival ecologico culturale di Foiano di Valfortore giunto alla sua V edizione, pronto a tornare in scena dal 17 al 20 luglio, e presentato questa mattina in una conferenza stampa alla Ubik di Benevento.
Ad illustrare il progetto il Sindaco di Foiano, Giuseppe Antonio Ruggiero ed il Collettivo_Gea, direttivo tricefalo del festival composto da Alessandra Facchiano, Matteo Fioretti e Angela Cerritello.
Il sindaco Ruggiero: al centro temi ambientali e aree interne
E proprio il primo cittadino di Foiano di Valfortore ha voluto mettere in evidenza “l'unicità del festival” e l'importanza dei temi trattati “dal cambiamento climatico al riscaldamento globale e chiaramente la sensibilizzazione a questi importanti argomenti”.
“Temi che sembrano quasi scomparsi dalle cronache della politica – ha evidenziato Ruggiero – se ne parla troppo poco e dunque il Feofest, vuole accendere la luce su queste tematiche e su quella delle aree interne e della loro sopravvivenza. La manifestazione è anche la dimostrazione che è possibile aprire una discussione sul modo di vivere in questi territori.
V edizione "Nocturna" indagherà anche la figura della janara
“Prove generali per domani alternativi”. Sintetizzano i curatori dell'evento che mette in scena un Fortore che è panorama straordinario di natura e cultura. Foiano di Val Fortore, dal 17 al 20 luglio 2025 ospiterà una kermesse capace di indagare le possibilità artistiche, sociali, turistiche e ambientali delle geografie a noi prossimali.
Nocturna, riallacciandosi al trend del “noctourism”, è la linea guida esplorata quest’anno che porta con se una rielaborazione visiva e poetica del paese di notte: un cambio di prospettiva che tutto trasforma quando anche le montagne che fanno da culla alla Val Fortore scompaiono in braccio al buio.
Ma non solo, vuole questa essere occasione per approcciarsi in maniera dinamica e creativa all’orizzonte magico delle nostre terre dove Artemide, non a caso divinità della notte, e la janara, figura mitopoietica fondamentale del nostro bagaglio folklorico, si fondono per raccontarci una, cento, mille storie.
Grande spazio all'arte del teatro
Ma non tutto accadrà dopo il tramonto; eventi, laboratori e incontri gratuiti saranno accessibili anche durante il giorno per rendersi fruibili ad un pubblico ampio e variegato. Come il movimento di un pendolo si sposteranno tra il Bosco Frosolone (dalla cui toponomastica vernacolare il festival prende il suo nome) ed il borgo che il Collettivo_Gea ha immaginato come architettura diffusa e “luogo comune”, proprio nel senso di familiare e condiviso. New entry di quest’anno sarà il teatro, arte ancora poco esplorata dal festival, che da sempre è occasione fortunata di immedesimazione e purificazione. Il Collettivo_Gea l’ha qui immaginato come lente di ingrandimento sulla contemporaneità e sulla storia recente, mescolandola alla musica e a momenti di profonda riflessione.
Eventi, laboratori e incontri: il programma nel dettaglio
Si esordisce quindi nel centro storico giovedì 17 luglio con il workshop per bambini Danza in Gioco con Rosa Merlino. Sul far della sera Variazioni Astrali, laboratorio di grafica analogica a cura dell’illustratrice Ottoeffe, per poi perdersi ai confini del tempo e della storia con A Chiddi Timb, pièce musico-teatrale con la Nuova Compagnia Teatrale e la produzione dell’Associazione di Promozione Sociale Mao FM 19.77 Sarà possibile partecipare in più sere del festival al workshop di uncinetto Intreccia di Francesca Cilenti, mentre sul bordo della notte avrà luogo la masterclass di Ritual Circle con il musicista e compositore Antonio Marotta.
Spazio alla scrittura al bosco venerdì 18 luglio con Stefania Marrone, autrice, per la Andrea Pacilli Editore, di Racconto Personale, messo in scena, a seguire, dal protagonista Mamadou Diakité per la regia di Cosimo Severo. Si ritorna in paese per omaggiare la musica con la raffinatezza sonora di Peppe Servillo & Solis String Quartet in Carosonamente, prima, e con Terra Arret assieme al trio degli Unza Unza Band, poi.
Sabato 19 luglio ancora spazi silvani per ascoltare le Faraualla in Culla e Tempesta mentre Foiano abbraccerà le famiglie del laboratorio narrativo La Mia Porzione di Stelle a cura di Luca Picciuto. Sarà invece il teatro comunale ad ospitare la testimonianza straordinariamente in atti de Il Sindaco Contadino: Rocco Scotellaro con Ulderico Pesce. A seguire NessunDorma, dj set “in vinile” con Marco Pazienza. Dopo la mezzanotte si va a caccia di galassie in una Passeggiata Astronomica sotto la guida di Antonio Pepe per l’Osservatorio Astronomico del Sannio e in collaborazione con l’ASD Feudum Mazzoccae.
Apocalisse di bellezza, perché tutto finisce, ma finisce nel migliore dei modi, domenica 20 luglio: si inizia con l’ormai canonico Concerto all’Alba risvegliati dal ritmo dei The Funkin’ Machine per poi salutare il sole al tramonto con il bagno di colori di Yoga & Holi Fest, esperienza yogica a cura di Oriana Lapollo (ASD Holistic Suvaran Tara), anticipato da un Silent Reading in raccoglimento narrativo. Ci si congeda alla maniera dadaista con il progetto artistico Giro in Giro assieme a Roberto Tombesi e Andrea Da Cortà e con Cantar di Murgia, figlio della tradizione dei cantori, assieme a Maria Moramarco e Luigi Bolognese. A presentare gli eventi in scaletta Giulia D’Arcangelo, membro prezioso del team Feo Fest.
Ed il programma si arricchisce ancora con le esposizioni site specific di Alberi Sonanti a cura di Matteo Fioretti, Atlante/mappe insolite di luoghi straordinari/ ideato da Angela Cerritello e Diari di Futuri Quotidiani con la curatela del Meraki Creative Studio per ripercorrere le passate edizioni con occhio fotografico puntato all’indomani.
"Perché le stelle non sono solo bagliori nel buio, ma incantesimi da indicare con un dito e imparare a leggere. Mondi lontanissimi che possono insegnarci cosa accade sul nostro. Che la speranza non muore, che se si crede nel futuro, se ci si convince che anche i nostri paesi, sparuti proprio come costellazioni perse nella notte, sanno risplendere. Il Fortore ha il sapore di una scommessa che può essere vinta, sta a noi giocare bene le carte che questo territorio carico di meraviglie ci ha messo nelle mani".