La tradizione delle lavandaie sia patrimonio culturale campano

La proposta di Massimiliano Marotta con l'associazione culturale “Tiemp bel’ e ‘na ‘vot”

la tradizione delle lavandaie sia patrimonio culturale campano
Limatola.  

Ancora una volta, la comunità di Limatola  si mostra particolarmente attenta alla dimensione culturale che la caratterizza. Massimiliano Marotta, infatti, unitamente all’Associazione Culturale “Tiemp bel’ e ‘na ‘vot” ha recentemente
presentato la candidatura di uno specifico elemento culturale della tradizione limatolese alla Regione Campania, affinché possa essere inserito nell’Inventario del Patrimonio Culturale Immateriale Campano – Annualità 2020. Ogni anno la Regione Campania, con uno specifico disciplinare, dà la possibilità di candidarsi; quest’anno la scadenza prevista era il 31 gennaio 2021. Essere iscritti nell’Inventario della propria Regione rappresenta il trampolino di lancio alla candidatura come bene immateriale dell’UNESCO. Pertanto, questo primo step promosso da Massimiliano
Marotta costituisce non solo un’occasione di visibilità a livello regionale, ma getta anche le basi per un eventuale riconoscimento a livello internazionale. Ed è proprio quello che si auspica Marotta e tutta la compagine dell’associazione. L’elemento culturale prescelto è rappresentato dalla tradizione delle lavandaie, una pratica molto sentita da tutta la comunità limatolese. Nel progetto presentato alla Regione Campania è stata posta una particolare attenzione all’antica pratica del lavaggio della biancheria presso la Fontana Margherita de Tucziaco, localizzata a
Limatola centro, e presso la Fontana della Frazione Biancano. Tuttavia, oltre alla dimensione più concreta e pratica, è stato dato risalto anche ad un altro aspetto altrettanto interessante e significativo. La pratica di andare a lavare i panni alle fontane del paese, difatti, ha sempre rappresentato un’occasione di socializzazione per le donne del paese, un modo per sentirsi parte della comunità, un momento di lavoro ma anche di scambio, di dialogo e di divertimento. Si pensi ai canti popolari intonati dalle signore intente a fare la cosiddetta “culata”. Tale tradizione appare ancora molto viva a Limatola, specie nei mesi estivi. Ancora oggi, difatti, le donne più anziane si recano alle fontane di Limatola a lavare e a cantare, coinvolgendo spesso i più giovani con l’intento – soprattutto – di promuovere una trasmissione
transgenerazionale di una pratica che, se non venisse ereditata dalle nuove generazioni, rischierebbe di scomparire. A tale scopo, vengono organizzati periodicamente anche degli eventi dedicati per consentire alle donne limatolesi una
rievocazione e una rappresentazione storica di tale tradizione, con i costumi del tempo. Lo stesso Massimiliano Marotta, già da diversi anni, ha personalmente adottato la Fontana Margherita del Tucziaco e l’ha riportata al suo antico splendore con dei lavori di ripristino e di restauro. Ciò al fine di promuovere anche tutte le tradizioni legate a questo bene storico del paese, perché solo non dimenticando le proprie radici e il proprio passato si può dare un senso al proprio presente e al proprio futuro.