Riapertura metalmeccanici, i dubbi della Fiom Cgil

Il commento del sindacato sulla possibile riapertura delle aziende del settore

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Benevento.  

La Fiom Cgil di Benevento interviene in merito alla possibile riapertura delle aziende metalmeccaniche esprimendo perplessità rispetto a questa ipotesi per il territorio sannita: "Cosi come previsto dall'articolo 1 comma 1 lettera d) del Dpcm del 22 Marzo 2020 - viene evidenziato in una nota dell'organizzazione sindacale - molte aziende del territorio Sannita, stanno richiedendo alla Prefettura le autorizzazioni per poter riprendere le attività, e visto che sono tante le aziende Metalmeccaniche del Beneventano già autorizzate, la Segreteria della Fiom Cgil di Benevento, si dichiara fortemente preoccupata dagli scenari e delle criticità che nei prossimi giorni potrebbero determinarsi in merito a tale scelta, in un contesto che vede il Paese ancora in uno stato di emergenza dovuto alla espandersi della pandemia covid-19”. Ed in merito sottolineano: “Si fa presente che in queste settimane di completo isolamento sociale e di forte preoccupazione della popolazione lavorativa e non solo, la nostra organizzazione sindacale, si è attivata fattivamente ed è scesa in campo attraverso la propria rappresentanza confrontandosi con le organizzazioni datoriali nel giusto processo di messa in sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici nei luoghi di lavoro, attivando il Protocollo Governativo 14 marzo 2020 condiviso tra le parti sociali, nel quale sono previste le norme in materia di prevenzione e sicurezza. Tutto ciò per garantire l’incolumità dei lavoratori, delle lavoratrici ed il profilo economico del territorio. Dopo questa prima fase e a seguito del Decreto Legge del 17 Marzo 2020 numero 18, denominato “Cura Italia” la nostra priorità è stata quella di assolvere al ruolo di parte sociale, nel cercare di garantire il reddito dei lavoratori, si sono sostenuti svariati confronti con Confindustria Benevento e nelle sede aziendali, per attivare come era giusto che fosse, le procedure per l'accesso agli ammortizzatori sociali”. Di qui la preoccupazione della Fiom Cgil che precisa: “I nostri dubbi e le nostre preoccupazioni nascono dal fatto che, il succitato Decreto legge del 22 marzo 2020 “Resta a casa” aveva consentito la prosecuzione delle attività solo per le aziende ritenute essenziali e strategiche per il Paese, per cui le aziende autorizzate in automatico, dovevano essere solo quelle individuate per il mezzo dei codici Ateco contenuti nell'allegato al Dpcm”.

“Tanto premesso – prosegue l'organizzazione sindacale - lo sforzo di tutela rivolto ai lavoratori ed alle lavoratrici messo in campo dal Governo, con intervento anche economico a sostegno, oltre all'obbligo di rispettare il protocollo citato, rischia di essere vanificato. Acclarato che dalla settimana prossima le attività di molte aziende del settore metalmeccanico e non solo, riprenderanno, la segreteria della Fiom-Cgil ricorda a gli organi Governativi competenti e le parti politiche del territorio, che potrebbero determinarsi scenari negativi di carattere sanitario. Inoltre, senza voler essere catastrofisti, si chiede di tener conto anche delle difficoltà nelle quali gli organi di Sanità regionale e provinciale verrebbero a trovarsi nel fronteggiare un eventuale espandersi della pandemia nel nostro territorio, questo costituirebbe scenari alquanto preoccupanti. Riteniamo per tanto che tutti gli sforzi sostenuti dai cittadini, dalle istituzioni, dai lavoratori e le lavoratrici, vadano tenuti nella giusta considerazione. E' il momento – conclude la Fiom Cgil - di fare fronte comune per fermare il contagio e tutelare la comunità, senza farsi fuorviare dalla tentazione del profitto ad ogni costo”.