Scuole, Furno (Pd) attacca Mastella: serve chiarezza

"La scuola non è mai stata una priorità dell'amministrazione Mastella"

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Benevento.  

"La scuola non è mai stata una priorità dell'amministrazione Mastella. Il sindaco di Benevento in questi anni ha sempre preferito chiudere le scuole piuttosto che lavorare per poter permettere agli alunni della città  di studiare in sicurezza. La seconda ondata della pandemia di SARS-CoV-2 ha dimostrato ancor più chiaramente l'impreparazione di questa amministrazione a gestire il settore scolastico. Le scuole beneventane sono state aperte solo il primo ottobre, mentre nel resto della regione gli studenti già andavano a scuola da una settimana. Le scuole d'infanzia e la prima classe delle primarie oggi in Campania sono aperte, ma a Benevento il sindaco ha deciso di chiudere anche quelle dopo tre giorni dalla riapertura".
Così Antonio Furno, responsabile Innovazione della federazione provinciale del PD Benevento e membro del coordinamento del circolo PD Benevento. 
"Le motivazioni poste per la chiusura, - prosegue Furno - diversamente da come afferma il consigliere regionale Abbate, sono basate su percentuali fornite da GIMBE, non dalla Protezione Civile e per giunta riferite ad un periodo (17-24 novembre) in cui tutte le scuole erano chiuse. Basta leggere la relativa ordinanza.  Tale decisione, tra l'altro, è in contrasto con quanto dichiarato dal presidente De Luca ieri: "La zona rossa in Campania è stata motivata da quello che è successo a Napoli e un po’ a Caserta, poi avevamo altre tre province che sinceramente hanno governato cifre tutto sommato sostenibili". Mi unisco perciò all'appello lanciato da Civico22: "chiediamo di sapere le ragioni di questo presunto “bene”. Abbiamo seri dubbi che queste resistano a osservazioni serie e al confronto sereno. Ma vorremmo conoscerle: pretendiamo serietà e pretendiamo trasparenza e pretendiamo di partecipare con consapevolezza a scelte che toccano la nostra vita quotidiana."
Ritengo inoltre che, come chiesto da vari genitori beneventani, sarebbe opportuno un intervento del Prefetto, organo competente in tali casi per disposizione nazionale, e sarebbe necessario un chiarimento dell'ASL sui dati relativi al monitoraggio dell'andamento dei contagi. A tal fine potrebbe anche essere utile l'istituzione di un tavolo che coinvolga vari organi (sindaco, assessore all'istruzione, ASL, prefetto, dirigenti scolastici) per decidere una linea condivisa per il prosieguo dell'anno scolastico.

Nel 2019 la Campania era la terza regione per numero di ragazzi che abbandonano prematuramente gli studi, con un tasso di abbandono del 19,1% contro una media nazionale del 14%.  La Didattica a Distanza, lo sappiamo tutti, non è una scuola uguale per tutti. Gli studenti che vivono in famiglie con difficoltà o che vivono in zone non raggiunte dalla rete non riescono a partecipare alle lezioni, tutto questo nonostante il grande lavoro che stanno facendo gli insegnanti per tenere in piedi il sistema scolastico. Ogni giorno di Didattica a Distanza che sostituisce un giorno di scuola è un pezzo del nostro futuro che scompare. Occorrono perciò maggiore serietà e maggior rispetto per tutti i cittadini preoccupati per il futuro delle giovani generazioni".