Elezioni. Bocchino e Mignone in campo con Benevento Libera

Le primarie delle idee per la "Benevento del domani" e frecciate all'amministrazione uscente

elezioni bocchino e mignone in campo con benevento libera

Nella foto da sinistra: Luigi Bocchino, Pasquale Viespoli e Alberto Mignone

Benevento.  

L'Associazione “Benevento Libera” in vista delle elezioni amministrative prossime al Comune di Benevento intende dare il suo contributo fattivo di idee “per il futuro della nostra città” spiegano i coordinatori Luigi Bocchino e Alberto Mignone che valutano positivamente il tavolo promosso da Forza Italia e Lega.

“E' una buona base di partenza – scrivono i due esponenti del movimento politico - per riannodare i fili di una tela che deve ricondurre il centro-destra alla guida della città: nel segno del buon governo e della onestà lasciata nel periodo 1993-2006 dove elevato è stato il dibattito ed il confronto sui temi di crescita e di sviluppo di Benevento, appesantita la macchina amministrativa comunale, allora come oggi, da un deficit immane che ha condizionato non poco le scelte contingenti”.

Secondo l'associazione Benevento Libera “le 'primarie delle idee' possono servire a recuperare un progetto per la città che coniughi ai partiti le intelligenze e le esperienze civiche, associate o individuali, di quanti hanno effettivamente qualcosa da proporre per la Città e sconfiggere così, definitivamente, 'l'accattonaggio' politico che imperversa ogni giorno di più. Benevento – rimarcano i due legali sanniti da sempre impegnati nella politica cittadina - deve recuperare la sua storia e la sua cultura attraverso il rilancio e la riqualificazione del complesso archeologico, monumentale e paesaggistico di cui dispone, anche attraverso la rinascita di Citta Spettacolo, che scrollandosi quella patina da sagra paesana che le è stata da ultimo assegnata nel banale tentativo di distogliere l’opinione pubblica dagli irrisolti problemi, deve ritornare all'essenza di palcoscenico per il rilancio di quel dibattito culturale di ampio respiro che aveva saputo alimentare...”.

Chiaro riferimento alle polemiche che ormai da quattro anni accompagnano il nuovo format della kermesse culturale e non solo ospitata a decenni a Benevento.

“La città deve ritornare a vivere nel centro ma anche nei quartieri periferici emarginati da anni e frequentati dai soliti noti nell’imminenza delle consultazioni elettorali di turno: bisogna fermare la cementificazione e non favorire solo l'arrivo di ulteriori marchi nazionali ma aiutare concretamente il commercio e l'artigianato locale da tempo affossato e abbandonato a se stesso, in modo da impegnarsi veramente per non ridurre ulteriormente in povertà una città che, come volutamente omesso dai trombettieri del regime, è al posto n°100 su 107 nella classifica del Sole 24 Ore anno 2020 per ricchezza e consumi. Benevento deve avere servizi efficienti nel campo dei trasporti, dell'ambiente e del sociale: conservando e tutelando – ribadiscono Bocchino e Mignone - le poche aree a verde rimaste e non certo abbattendo indiscriminatamente i pini del viale Atlantici oltretutto con un operazione che si protrae da tempo creando disagi che solo chi amministra ancora la Città non se rende conto, così come non si avvede che la maggior parte degli impianti semaforici non prevede la possibilità ai pedoni di attraversarli perché il segnale luminoso verde per loro non si accende mai! Benevento deve, inoltre, consolidare il Polo Universitario e della Ricerca Scientifica da anni privo di sostegno da parte dell'amministrazione comunale: difendere il suo Ospedale, le sue professionalità sanitarie, che non possono essere ulteriormente penalizzate e sacrificate sull'altare dell'ASL Napoli 1. Ma prima di tutto – concludno da “Benevento Libera” la Città e la sua classe politica quella seria e responsabile, non quella dei viandanti in cerca di mete, devono fare una scelta sul ruolo di Benevento e delle zone interne: che per quanto ci riguarda potrebbe coincidere con la fuoriuscita del Sannio dalla Regione Campania, per essere protagonisti altrove e non vassalli di qualche caporale di giornata”.