La Provincia di Di Maria, la lotta all'eolico e le norme ignorate

Il parere “tecnico” asseconda una visione politica che non garantisce l'obbligo di terzietà

la provincia di di maria la lotta all eolico e le norme ignorate
Benevento.  

Ci sono due premesse importanti per comprendere, fino in fondo, la natura del comunicato diffuso dalla Provincia di Benevento sulla transizione ecologica.
Si tratta dell'inizio e della fine di un “parere tecnico” nero su bianco già consegnato alla Regione proprio dalla Rocca e rispetto al quale, purtroppo, non si torna indietro.
La relazione parte da un dato certo ed acquisito: «...il Piano Energia e Ambiente Regionale della Campania approvato con delibera di Giunta Regionale n.377 del 15.07.2020 stabilisce "nelle azioni per lo sviluppo della risorsa eolica" che occorre prediligere come fattore di sviluppo il revamping del parco eolico esistente favorendo politiche di sfoltimento delle pale a favore di un incremento della potenza installata...».
Quindi è un diritto sancito, certo e normato.
Rispetto a questo, la relazione “tecnica”, ovvero il parere di ingegneri dell'Ufficio tecnico, termina con queste parole: «... le zone interne hanno subito, e continuano a subire, un indiscriminato assalto da parte degli impianti eolici senza ricadute rilevanti in termini occupazionali e di vantaggi reali per la popolazione locale».
Frase, commento che esprime una visione “politica” di un organismo tecnico e obbligato alla terzietà su un'attività industriale, fino a prova del contrario, non avvenuta al di fuori delle leggi, in piena legittimità.
Questo è stato consegnato alla Regione dalla Provincia di Di Maria: una visione “politica”, fatta passare per parere tecnico.
Dopo l'altolà arrivato a Di Maria da diversi sindaci, qualche minuto fa il presidente ha cercato di metterci una pezza, scambiando pernacchi per fischiarielli (direbbero a Firenze) e facendo passare un argomento specifico, relativo a un diritto certo e normato, come la necessità di mettere mano a un piano complessivo della transizione ecologica. Cosa di cui difficilmente proprio Di Maria potrà occuparsi visto che il suo mandato è a imminente scadenza. Quindi, i danni che intendeva fare li ha fatti.

Ecco la sua nota, che ora sarà più comprensibile:

“LA TRANSIZIONE ECOLOGICA OPPORTUNITA’ DI SVILUPPO PER IL SANNIO”
Al fine di dare esatta informazione ai cittadini, si precisa che la Presidenza della Provincia di Benevento guarda con interesse e favore alla transizione ecologica: essa è una grande opportunità per il Sannio, come sono un’opportunità di rilancio e di sviluppo per il territorio l’agroalimentare e le tante eccellenze locali.
Per questo, bisogna lavorare e programmare al fine di trovare il punto di equilibrio affinché le eccellenze del Sannio generino reddito e quindi occupazione.
In territori come quelli del Fortore, nei quali è già presente un forte insediamento di impianti eolici, occorre sostenere con forza il “rewinding” ed affrontare con la Regione Campania il tema delle concessioni scadute o in scadenza.
La Provincia di Benevento non si è espressa negativamente circa il “rewinding” dell’impianto IVPC di San Giorgio la Molara, ma ha presentato le “Osservazioni” di competenza, anche nella consapevolezza dell’importanza e del valore della IVPC del Presidente Vigorito, con il quale si è sempre sviluppato e continuerà ad esserci un corretto e trasparente rapporto.
La transizione ecologica, con la nascita delle comunità energetiche, è una necessità irrinunciabile: per questo, occorre una pianificazione multidisciplinare che individui modalità, tecnologie, localizzazioni e tempi di attuazione che siano rispettosi delle vocazioni tradizionali del territorio, del paesaggio e dell’ambiente e delle potenzialità che lo stesso esprime.
Per queste motivazioni, è importante il più ampio confronto al fine di dare alla Provincia di Benevento un Piano Energetico costruito con la partecipazione di tutti i Soggetti aventi competenze e professionalità che intervengono sulla materia, a cominciare da Confindustria del Presidente Vigorito, Università, Legambiente e tutte le migliori menti per stabilire le linee maestre della transizione energetica nel rispetto del territorio sannita per cogliere tutte le opportunità energetiche, ambientali, economiche, occupazionali e di sviluppo”.

Insomma, fuffa. Una nobilissima chiamata alle armi che riguarda tutt'altro.

Perché i lettori si possano utilmente orientare, pubblichiamo qui di seguito, il parere tecnico che adesso è agli atti della Regione: 

Provincia di Benevento
Settore Tecnico
Servizio Urbanistica Vas Via Sca Forestazione

OGGETTO: CUP 8969 - Istanza di rilascio ddi Via ex art. 27bis D.Lgs. 152/2006 per il progetto di rifacimento impianto eolico della potenza di 29,40 Mwe nel Comune di San Giorgio la Molara.
Società proponente: IVPC s.r.l. Osservazioni
Premesso che
- il Piano Energia e Ambiente Regionale della Campania approvato con delibera di Giunta Regionale n.377 del 15.07.2020 stabilisce "nelle azioni per lo sviluppo della risorsa eolica" che occorre prediligere come fattore di sviluppo il revamping del parco eolico esistente favorendo politiche di sfoltimento delle pale a favore di un incremento della potenza installata; - in tema di burdensharing regionale 'la Regione Campania ha già raggiunto gli obiettivi per le fonti energetiche rinnovabili - relative all'Eolico.
Il progetto proposto riguarda il rifacimento di un parco eolico ubicato nel territorio del Comune di San Giorgio La Molara che prevede la dismissi di 33 aerogeneratori e, successivamente, l'installazione di numero 6 aerogeneratori, 3 dei quali da 4,20 MWe 3 da 5,6 MW; tutti:in territorio di San Giorgio La Molara(BN), per una potenza complessiva di 29,4 MW che confluirà nella sottostazione esistente interritorio di Montefalcone Val Fortore. I nuovi aerogeneratori presentano un'altezza doppia riaspetto a quelli esistenti.
Ciò premesso, per quanto attiene le considerazioni in materia urbanistica. si evidenzia che:

con Delibera di Consiglio n. 27 del 26/07 /2012,)la Provincia di Benevento ha approvato il Piano Territoriale di Coordinamento;

il PTCP, per le leggi regionali della Campania n.16/20ò4 e n.13/2008, definisce l'articolazione territoriale della tutela integrata del territorio e della valorizzazione paesaggistica delle risorse territoriali;

Il Ptcp della Provincia di Benevento, è un organizzato secondo i seguenti macro-sistemi: • Macro-Sistema ambientale;

• Macro-Sistema insediativo e del patrimonio culturale e paesaggistico; • Macro-Sistema delle infrastrutture e dei servizi. in particolare, gli obiettivi specifici del piano per la valorizzazione e tutela deisistemi ambientale e naturalistico, insediativo e del patrimonio culturale sono finalizzati: all'individuzione di una rete ecologica provinciale, interconnettendo tutte le core areas e le stepping zones attraverso corridoi ecologici e zone di transizione;

o all'uso efficiente e razionale delle risorse naturali e la loro fruibilità. o alla conservazione e valorizzazione dei territori agro-pastorali, attraverso azioni mirate alla riduzione dei carichi inquinanti, alla conservazione della diversità dei paesaggi agrari del territorio beneventano, al ripristino dei caratteri tipici del paesaggio tradizionale locale; o ad azioni di salvaguardia e gestione sostenibile del territorio "rurale e aperto" per la riduzione di uso del suolo agricolo in conformità con le "Linee Guida per il Paesaggio", contenute nel Ptr (Piano Territoriale Regionale);

o alla salvaguardia dell'integrità strutturale, dell'estensione e della continuità delle aree rurali e agricole;

o al divieto di usi del territorio rurale che ne riducano le qualità e le potenzialità intrinseche, con particolare attenzione alle interazioni con i valori ambientali e con gli impatti antropici; o allatutela e valorizzazione sostenibile del patrimonio ambientale e paesaggistico del territorio provinciale come una finalità primaria in accordo con la Convenzione Europea del Paesaggio;

o alla valorizzazione paesaggistica attraverso la lettura dei valori e delle caratteristiche storiche, storico-archeologiche, naturalistiche, estetiche e panoramiche del territorio provinciale. o alla salvaguardia degli scenari d'insieme e dei crinali quali elementi di connotazione del paesaggio collinare e montano.

Il progetto prevedendo la dismissione di 33 aerogeneratori e l'installazione di 6 nuovi aerogeneratori di dimensioni doppie rispetto a quelli esistenti, pur comportando una riduzione dell'effetto selva compromette comunque il recupero dei rapporti fisico-spaziali e visivi tra i tessuti storici e i contesti paesistici e ambientali limitrofi (in particolare i rapporti visivi con il centro abitato di Montefalcone di Val Fortore) determinando la frammentazione degli ambienti naturali esistenti. Si riportano gli indirizzi di piano contenuti nelle norme tecniche che interferiscono con l'intervento: a)II Ptcp, in conformità con il PTR (Linee guida per il paesaggio), identifica i sistemi del territorio rurale e aperto individuando azioni volte alla salvaguardia dei suoli ad elevata vocazione agricola, limitandone il più possibile il consumo.

L'impianto proposto ricade in un'area classificata,nell'ambito delle disposizioni strutturali per la tutela e valorizzazione delle produzioni agroforestali del Ptcp, come territorio rurale e aperto"dell'alta e media collina. Alto Tammaro, Fortore e colline di Pietrelcina" (Quadro strategico/Tav. 82.4d). Per il suddetto territoriale Nta del piano definiscono, all'art. 43(Direttiveper il territorio rurale e aperto dell'alta e media collina. Alto Tammaro, Fortore e colline di Pietrelcina) gli interventi possibili volti essenzialmente alla salvaguardia dell'integrità strutturale, dell'estensione e della continuità delle aree rurali e agricole. In particolare, in queste aree è possibile esclusivamente: " .. .la realizzazione di nuovi manufatti o l'ampliamento e la rifunzionalizzazione per fini agricoli di quelli esistenti conformemente a quanto stabilito dalla vigente legislazione regionale. L'intervento è ammesso solo da parte di imprenditori agricoli ed in ragione di un piano di sviluppo aziendale asseverato da un tecnico abilitato". b)Nel Ptcp la tutela del sistema dei crinali e dei bacini visivi rappresenta un aspetto fondamentale per asslcurare la salvaguardia degli scenari d'insieme.I crinali, infatti, costituiscono elementi di connotazione del paesaggio collinare e montano e rappresentano morfostrutture di significativo interesse paesistico per rilevanza morfologica e suggestione scenica, oltre a rappresentare talora la matrice storica dell'insediamento e della infrastrutturazione antropica. Il progetto prevede l'installazione degli aerogeneratori lungo un crinaleche rappresentauna dorsale di connotazione paesistica locale. Nelle aree di crinale, individuate considerando una fascia di 300 m ai lati della linea di crinale, vanno evitati sbanca menti del terreno che alterino la percezione visiva delle linee- di crinale; in tale ambito va inoltre evitata l'edificazione di nuove infrastrutture stradali o reti tecnologiche in superficie.

L'art. 33del Nta, detta le prescrizioni per le aree di crinale,individuate considerando una fascia di 300 m ai lati della linea di crinale,ed in particolare prevede che siano " ... evitati sbancamenti del terrena che alterino la percezione visiva delle linee di crinale; in tale ambito va inoltre evitata l'edificazione di nuove infrastrutture stradali o reti tecnologiche in superficie". c) Nella Tavola B.2.3.2 "Elementi costitutivi del sistema paesaggistico - Classificazione delle unità di paesaggio", il PTCP individua sei "categorie di paesaggio" prevalenti, per le quali definisce gli indirizzi di qualità paesaggistica volti alla conservazione, alla tutela, alla valorizzazione, al miglioramento, al ripristino dei valori paesaggistici esistenti o alla creazione di nuovi valori paesaggistici. L'impianto proposto ricade in un ambito classificato come Paesaggio agrario omogeneo "Paesaggio agrario continuo costituito da porzioni di territorio caratterizzate dalla naturale vocazione agricola che conservano i caratteri propri del paesaggio agrario tradizionale. Si tratta di aree caratterizzate da produzione agricola, di grande estensione, profondità e omogeneità che hanno rilevante valore paesistico per l'eccellenza dell'assetto percettivo, scenico e panoramico in cui la componente insediativa, diffusamente presente, si relaziona coerentemente con il contesto". Per la suddetta tipologia di paesaggio, all'art. 106 delle Nta, sono individuati tra i fattori di rischio di elementidi vulnerabilità del paesaggio"/'intrusione di elementi estranei o incongrui con i caratteri peculiari compositivi, percettivi e simbolici quali discariche e depositi, capannoni industria/i, torri e tralicci". In conclusione, le attuali politiche del territorio rimarcano il principio secondo il quale il territorio provinciale non può essere sovraccaricato da impianti di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile eolico prima che sia stata fatta un'adeguata programmazione energetica del territorio stesso, indispensabile per evitare che su stesse aree, fisicamente anche ristrette, ricadano un numero eccessivo di richieste di autorizzazioni e per valutare i rapporti, le interazioni, le modifiche ed i relativi effetti sull'ambiente in conseguenza della realizzazione di tutte le opere progettuali, anche in considerazione delle necessità di un riequilibrio energetico tra le province della Campania, in quanto le zone interne hanno subito, e continuano a subire, un indiscriminato assalto da parte degli impianti eolici senza ricadute rilevanti in termini occupazionali e di vantaggi reali per la popolazione locale.
Benevento lì 30.09.2021