Ci sono il lavoro, le imprese e le difficoltà che vive chi opera nelle aree interne al centro dell'incontro che ha portato Giuseppe Conte nel Sannio.
Il leader del Movimento Cinque Stelle, da Pietrelcina tira la volata a Roberto Fico in un appuntamento in programma al Palavetro con i candidati sanniti Francesca Maio e Giovanni Romano.
Una tappa chiave del tour campano dedicato al confronto diretto con i territori che ha preso il via con una visita al convento dei frati di San Pio.
Poi al Palavetro le testimonianze e le istanze di cinque imprenditori del territorio prima delle conclusioni di Conte e Fico.
L'attacco al governo Meloni: scrivono un libro dei sogni
“Questa manovra è assolutamente insufficiente per quelle che sono le emergenze attuali di questo Paese – esordisce Conte parlando ai giornalisti - abbiamo una pressione fiscale che è la più alta negli ultimi dieci anni, salari reali che sono scesi, c'è stato un crollo del meno del 9% dal 2021, crollo della produzione industriale 31 mesi su 34, segno discendente. Dunque comprendete che presentarsi con una manovra in cui i 20 e più miliardi sono tutti alle armi e ci sono tagli dappertutto si sta tagliando il sistema del welfare, si sta tagliando la sanità che è in una situazione disastrosa, non c'è nulla per quanto riguarda l'intervento sull'IRPEF, è un intervento assolutamente modesto, è qualche briciola.
Noi abbiamo proposto di affrontare tre emergenze: emergenze imprese: non c'è crescita, imprese perdono competitività, ripristiniamo il credito d'imposta e incentivi veri alle imprese che occupano nuovi occupati e nello stesso tempo anche innovano, poi ancora per quanto riguarda il taglio delle tasse interveniamo con estensione della no tax area, incrementiamo l'assegno per i figli e ovviamente investiamo in sanità, terza emergenza è la sicurezza: dobbiamo riconoscere che ormai i cittadini ce lo dicono, c'è una insicurezza percepita ovunque anche in reale, aumentano scippi, rapine, addirittura stupri e allora prendiamo quel miliardo buttato di Albania che non serve a nulla, lo mettiamo, creiamo un fondo, un patto per la sicurezza a cui possano aderire i comuni con le prefetture e in più utilizziamo i soldi del riarmo per ripristinare quella che è la pianta organica, mancano all'appello 25mila tra carabinieri e forze di polizia, garantiamo sicurezza ai cittadini”.
Infine chiude “Che loro stiano scrivendo un libro dei sogni per quanto riguarda le situazioni del Paese per i record di cui si vantano posso dire che la realtà, ascoltando i cittadini, è diversa: è una realtà di difficoltà, di sofferenza, di grande disagio”.
Al voto con Mastella? Scelta obbligata
E sulle alleanze strette in vista delle Regionali spiega “Capisco perfettamente che ciascuno ha le proprie opinioni e vorrebbe che nel migliore dei mondi possibili il Movimento 5 Stelle governasse da solo, ma quello che posso garantire è che in questo progetto il Movimento 5 Stelle ha un ruolo di guida di questo processo politico e Roberto Fico che è un testimone dalla prima ora dell'azione politica delle battaglie del Movimento”.
Più specificatamente sulla contestata alleanza con Clemente Mastella “Il Movimento 5 Stelle è nato sulle battaglie non contro le persone. Combattiamo per valori e principi, non contro Meloni, contro Renzi. Però è necessario costruire alleanze e lo facciamo in modo radicale e intransigente. Per quanto riguarda la Campania alle Regionali anche a me sarebbe piaciuto andare da solo ma questo non era possibile, quindi l'alternativa era lasciare questa Campania alle forze di destra e allo sfascio che stanno creando nel Paese”.
Fico: la destra ha messo nero su bianco la morte delle aree interne
E il candidato presidente Roberto Fico sulle aree interne spiega “Le aree interne sono un luogo strategico per la crescita della Campania. L'appello che faccio a tutti i sanniti è di non farsi fregare perché questo governo di destra ha deciso di far scomparire di fatto le aree interne e l'ha messo nero su bianco su un documento in cui dice che di fatto è ineluttabile che le aree interne vadano a morire. Invece noi pensiamo esattamente il contrario: vanno fatti degli investimenti in servizi pubblici, presidi sanitari, viabilità, trasporto pubblico, cultura, turismo diffuso e insieme alle imprese possiamo far sì che ci sia un ripopolamento delle aree interne”.
“In testa sui sondaggi ma intensificheremo il lavoro”
E nonostante i sondaggi lo vogliano avanti nella corsa per Palazzo Santa Lucia lui ribadisce “Faremo il massimo fino all'ultimo minuto disponibile perchè crediamo che il lavoro duro paghi. Andremo avanti e non smetteremo neanche l'ultimo giorno di campagna elettorale ma soprattutto inizieremo il giorno dopo”.
