Joao Pedro - Lucioni, due pesi e due misure

Il giocatore del Cagliari, positivo ad un diuretico (coprente), squalificato per 6 mesi

Benevento.  

Premessa importante: non abbiamo nulla contro Joao Pedro, calciatore brasiliano del Cagliari. Ma la sentenza del Tribunale Nazionale Antidoping ci lascia abbastanza esterrefatti: per lui sei mesi di squalifica dopo che era risultato positivo a due controlli effettuati a distanza di 7 giorni uno dall'altro, successivi alle trasferte contro Sassuolo e Chievo. Joao Pedro era stato trovato positivo ad un diuretico, sostanza vietata evidentemente, l'idroclorotiazide, tra l'altro usato come coprente. La Procura Federale aveva chiesto 4 anni di stop e il giocatore era già stato sospeso dal Tna di Nado Italia anche se la sospensiva era scaduta e la settimana scorsa era tornato a giocare. 

Ora, al di là della diversità delle sostanze scoperte nelle urine dei giocatori, la vicenda di Joao Pedro ci riporta alla memoria quella di Fabio Lucioni. Anche lui, come il brasiliano, si era dichiarato del tutto ignaro di cosa avesse preso, ma le sue ragioni non hanno trovato uguale riscontro nel Tribunale Nazionale Antidoping, che ha evidentemente usato due pesi e due misure: 6 mesi a Joao Pedro (tra l'altro da scontare nel periodo dello stop estivo) e un anno a Lucioni, che ha perso l'opportunità di giocare il suo primo campionato in serie A.

Il legale di Lucioni, l'avvocato Sticchi Damiani aveva già in animo di ricorrere al Tar per cercare di limare qualcosa dalla “pena” del capitano giallorosso, ora, dopo questa incredibile decisione del Tribunale Antidoping è ancora più stimolato a farlo. 

Si potrà disquisire quanto si vuole della diversità delle due sostanze, ma una cosa appare subito evidente: la severità con cui è stato giudicato Lucioni, non è stata usata per il giocatore brasiliano, che per la cronaca era difeso dall'avvocato Chiacchio.

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