Masciangelo: "Il Benevento sarà sicuro protagonista"

L'esterno romano si è "confessato" al termine del ritiro di Cascia

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Benevento.  

Caserta li ha chiamati “talenti dimenticati”, quelli che partiti con le stimmate da campione hanno poi subito una brusca frenata nella loro carriera. Di questo gruppo fa parte Edoardo Masciangelo, classe 96, l'etichetta di miglior giovane della Lega Pro nel 2018, una serie A assaggiata in Svizzera, la maglia della Juventus indossata per mezza stagione, ma era quella dell'Under 23 di serie C, poi due campionati tormentati a Pescara, culminati addirittura con una retrocessione. Ora Edo è caricato a molle, vuole recuperare il tempo perduto, sarebbe persino volato in Ungheria (lo voleva il Ferencvaros) per riprendere l'ascesa e quando gli è arrivata la chiamata del Benevento si è sentito il ragazzo più felice del mondo. Persino sei giorni di ritiro a Cascia gli sono parsi un Paradiso. 

Il ritiro in Umbria è terminato, è giusto fare un bilancio del lavoro svolto.

“E' stato tutto molto bello dal primo giorno che sono arrivato. E' cominciata questa bellissima avventura e sono veramente carico, non vedo l'ora di iniziare il campionato con i ragazzi. Anche per quei 5-6 giorni che ci sono stato, mi è parso un bel ritiro, il Benevento mi è sembrato subito una squadra molto compatta e affiatata. Non vedo l'ora che si continui”.

Un ritiro faticoso, con Caserta e il suo staff che chiedono sempre il massimo.

“Sì, è vero, il mister e lo staff ci hanno fatto spingere molto, penso che sia il modo migliore per partire subito col piede giusto. D'altra parte, è sempre stato così, il ritiro serve per preparare le gambe e i giocatori al meglio per il campionato. Bisogna fare un po' di sacrificio e anche un po' di fatica mentale per arrivare preparati bene e affrontare le partite di campionato con lo spirito giusto e la testa già allenata”.

L'ultima amichevole contro la Reggina è stata un anticipo di campionato. Sensazioni?

“Sono contento, perchè sono entrato nel secondo tempo e insieme ai miei compagni subentrati siamo riusciti a a vincere la partita. Abbiamo battuto una squadra difficile da affrontare, che anche l'anno scorso ha dimostrato di essere ostica”.

Il mister chiede agli esterni bassi di spingere molto.

“E a me sta bene. L'ho sempre fatto, sono abituato. Non vedo l'ora che inizi il campionato per rendermi subito utile nelle prime partite: è lì che conta davvero farsi trovare pronti”.

Domani si riprende a lavorare. E ci sono anche delle amichevoli prima della Coppa Italia.

“Ho tanta voglia di tuffarmi subito nel campionato, non vedo l'ora di iniziare questa nuova avventura e le partite che contano davvero. Ho visto una squadra sul pezzo, pronta a sacrificarsi. Per cui tutti stiamo aspettanto con ansia l'inizio del campionato. Le amichevoli saranno importanti, quella col Frosinone ci potrà dire a che livello siamo”.

Una squadra come il Benevento che scende dalla Serie A conserva sempre ambizioni importanti. Sentite un po' il peso di tutto questo o siete tranquilli?

“Bè, sicuramente il Benevento dovrà fare un campionato da protagonista e la storia stessa della squadra che dice che in serie B lotta sempre per vincere o fare un torneo da leader. Il peso delle ambizioni non si avverte più di tanto, perchè in squadra c'è gente fortissima, abituata a giocare per vincere. Questo è tutto di guadagnato per me, c'è solo da imparare e mi piace ricevere dai miei compagni e da tutta l'organizzazione del Benevento questa mentalità vincente”

Carattere aperto, entusiasmo contagioso: c'è un compagno con cui hai legato maggiormente da quando sei arrivato in giallorosso?

“Mah, direi che ho legato un po' con tutti. Magari all'inizio sembro un po' timido, ma poi mi piace ridere e scherzare con tutti. Forse in questa fase iniziale ho legato un po' di più con Federico Barba, perchè lui è di Roma come me e già lo conoscevo”.

(Dal Roma in edicola ieri)